Per i newyorkesi due i titolari di maggior talento ed esperienza a guidare il gruppo, e che costituiscono per Mike D’Antoni l’asse portante del quintetto: Stoudemire la stella da 23.4 punti (decimo nella top ten) e 8.6 rimbalzi a partita in 35 minuti giocati, e Felton che viaggia invece sui 18.1 punti e 8 assist ad ogni uscita. Seguono poi altri quattro che in quanto a minutaggio sono praticamente tutti dei titolari, come Chandler (16.2 e 5.7) e Gallinari (15.7 e 4.8), seguiti infine da Douglas (10.9 e 3) e Fields (11.1 e 7.2) chiudendo questo gruppo di “6 titolari” tutti in doppia cifra di media, che conferma quanto i Knicks sappiano bene come si faccia a fare canestro, da quarta squadra della lega in quanto a punti segnati a partita, il problema è che non fanno certo della difesa il proprio punto di forza, essendo invece il quarto peggior team della lega in quanto a punti concessi. Coach D’Antoni spinge i suoi a segnare sempre un canestro in più dell’avversario piuttosto che a subirne uno in meno, ed è infatti su un attacco particolarmente efficace che i newyorkesi stanno costruendo il loro presente e futuro, grazie a grandi capacità di fare incursione verso il ferro, ottimo tiro da fuori, uno contro uno e i micidiali giochi a due (chiedere alla coppia Felton-Stoudemire). Si risente della mancanza in questa squadra un centro di ruolo, e a tal proposito il solo Touriaf, che pur partendo talvolta in quintetto base, non garantisce punti e rimbalzi a sufficienza finendo per accomodarsi presto in panca, Mozgov poi è stato finora una entità non meglio definita. Tuttavia con il buon gioco espresso nelle ultime occasioni sono passati da un record di 3-8 ad un 10-9 che per ora gli danno la sesta posizione nella Eastern, ma a mezza partita dalla quarta. Per il nostro Danilo Gallinari sempre più minuti e punti, e probabilmente un contributo importante alla svolta di prestazioni che hanno avuto i Knicks di questo periodo. Da quando il Gallo si è svegliato sono in piena zona play-off e D’Antoni vede ripagata la fiducia incondizionata sempre concessagli a lasciarlo giocare anche quando il cecchino ex Armani Jeans sembrava avere le polveri bagnate; inoltre il lavoro tecnico svolto questa estate lo sta portando sempre più con successo a giocare anche all’interno di quella linea dei 7.25 che tanto adora, confermandosi dunque non solo il miglior tiratore della squadra dall’arco e dalla lunetta (sesto assoluto nella lega in entrambe le classifiche) dove spesso è stato decisivo nelle vittorie con scarto ridotto, ma anche uno che quando vede strada libera non rifiuta l’uno contro uno o la corsa verso canestro.
Le qualità offensive del nostro Mago sono ben note ormai, e ne stanno facendo conoscenza un po’ tutte le difese della lega, ma le possibilità future dei Raptors passano anche e sprattutto per il miglioramento della fase difensiva del big man col numero 7, tanto efficace e immarcabile in attacco, quanto morbido e statico in difesa, a volte lo si vede praticamente farsi segnare in faccia o accanto senza cercare la stoppata o qualche altra forma di opposizione fisica alla segnatura avversaria…. un 2.13 poi non può accontentarsi di soli 5 rimbalzi a partita, il Mago deve diventare un uomo da doppia-doppia punti e rimbalzi costante a partita, i Raptors infatti finora hanno necessitato di un rimbalzista “di professione” come Evans (peraltro pesantemente infortunatosi) che tuttavia garantiva scarso contributo di punti, motivo in più per Andrea per caricarsi sulle spalle anche le sorti offensive dei suoi Raptors.