Massimiliano Gori, classe ’94, fa il pescatore a Sant’Arcangelo, una frazione di Magione, nel Perugino, affacciata sul Lago Trasimeno. Un diploma in Ragioneria e poi il lavoro di suo nonno, che l’ha avviato. “Non mi sono dannato a cercare un altro impiego – dice- Alla pesca si dedicava la mia famiglia e poi stare a contatto con la natura mi fa stare bene. Certo, fare il pescatore richiede enormi sacrifici. Non esistono giorni di festa, lavoro anche la domenica e mi alzo all’alba. Il lago non è il mare, né l’oceano, ma si corre il rischio di non uscirne vivi in giornate di pioggia o di vento. In più, la pesca è un’incognita. Puoi tornare a casa con le reti vuote. E sai quante volte mi capita?
Però, nessuno mi corre dietro o mi dà ansia. Lavoro, seguendo i ritmi della natura. Vado lento e mi godo uno dei laghi più belli d’Italia”.
La tua giornata?

Per il momento Massimiliano non cerca altre attività. Sì, ha degli hobby, come il cinema. E un sogno: viaggiare. Ma è felice.
“Sono fortunato – spiega – tanti ragazzi della mia età sono disperati, perché vivono ancora con i genitori e non hanno un reddito. Io no. Sono indipendente. Ripeto, la mia vita non è facile, i sacrifici li faccio, ma ho il Lago, che mi ha aiutato a risolvere anche un periodo nero. Non è un bel momento per noi giovani, ma a quelli che mi chiedono un consiglio, dico sempre di non mollare. Prima o poi qualcosa arriva. Io ho anche la fortuna di condividere le mie giornate in barca con un mio amico, Simone, e il maestro Massimo Cialini.
Se mi sento tosto? Sì, ora uno scopo ce l’ho. Ho buttato alle spalle gli anni più tormentati. E ogni tanto mi concedo anche una serata sfrenata in discoteca. Mi piace tutto quello che ho”.
Cinzia Ficco





