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Sogni e donne (grazie Federico)

Creato il 31 ottobre 2013 da Nubifragi82 @nubifragi

 

Non è facile trattare i sogni. Nulla è più sconclusionato e irreale di un sogno. Parimenti, quanto detto vale anche per la donna. Si inizia a ricordare i sogni all’incirca alla stessa età in cui si inizia a guardare le donne. Sogni e donne, binomio molto lontano da donne e motori. No, nulla di materiale, non c’è spazio per il gas di scarico nella nebbiolina onirica. La strada della vita si percorre a piedi, è una strada disseminata di sogni e donne. I sogni eliminano il superfluo, il brutto che si annida nel futuro sconosciuto: siamo stati il meccanico senza le mani sporche di grasso, l’astronauta senza lo studio della fisica, il calciatore senza piedi, il pompiere senza il gatto sull’albero, il playboy senza portafoglio. I sogni ci accompagnano in quello strano bagagliaio che è il subconscio. E’ un fardello pesante, ma non possiamo farne a meno, così come non possiamo fare a meno di tutte le donne che abbiamo amato, desiderato, implorato, sperato e in pochi casi avuto.

La vita è un circo, diceva Fellini. Oppure il sogno di un harem, un harem dove tutte le donne della nostra vita, perfino quelle che non ricordiamo nemmeno, si prendano cura di noi, ci cullino e amino come fece la prima donna della nostra vita nel primo giorno della nostra vita. E sognammo di vivere per sempre così. Era il primo sogno e riguardava una donna.



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