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FA PARTE del mio gruppo. E’ nera, slanciata, taciturna. Ci segue dappertutto e la considero un’amica. Ma un giorno non c’è e provo un senso di vuoto. Possibile che sia divenuta così importante? Il giorno dopo c’è ancora e le chiedo: “Perché ieri non c’eri?” “Ero occupata”, risponde. Siamo in pubblico ma me ne infischio. La spingo contro un muro e comincio a baciarla. Non sono libero, ho la sensazione di tradire, ma chi? Le metto la lingua nella bocca e lecco tutto quello che trovo, gliela infilo perfino nell’esofago. Nessuna reazione, la sua lingua resta immobile. In ogni caso non mi respinge, così passo alla fase 2: le sollevo la gonna e le infilo una mano sotto gli slip. La sento stringere le gambe. “Lasciami toccare”, la supplico. “Solo in alto” bisbiglia lei. “Non entrare, ti prego.” Trovo la clitoride e la massaggio dolcemente con il polpastrello del pollice. Nessuna reazione, così continuo a massaggiarla e all’improvviso avverto un lieve sospiro. Ho sentito donne strillare più forte di Meg Ryan in “Harry, ti presento Sally”, ma le loro grida scompaiono di fronte a quel sospiro. E’ il suono più eccitante che abbia mai sentito. Vorrei fare l’amore, ma siamo in un corridoio pieno di gente. Qualcuno vorrebbe passare e ci spinge da parte. La prendo per mano e la trascino in una camera. Siamo già nudi tutti e due. Al colmo dell’eccitazione, la spingo sul letto...
CHI STO TRADENDO? E se tradisco, perché mi sembra così giusto? Finalmente trovo la risposta. La mia bella, misteriosa partner è la donna che sarebbe diventata mia moglie.
Dragor