Sogno di Natale

Da Rici86
Questa notte ho fatto un sogno. Ero con gli amici a Milano a teatro. Dopo lo spettacolo, siamo scesi in metropolitana per dirigerci in stazione e tornare a casa. Era tarda sera, non c'era  nessuno in giro, e i sotterranei erano bui e fatiscenti, il classico luogo poco raccomandabile dei film americani. Ci destreggiavamo fra pochi strani personaggi, non ben identificate sostanze vischiose, luci non funzionanti e sporcizia. L'inferno cittadino come lo può immaginare la fantasia più tetra. Destreggiandoci contro i pericoli della notte metropolitana, siamo arrivati alla partenza dei treni: una larga galleria dove diversi convogli partivano da molti binari, senza un ordine e senza indicazioni, arrivavano dal nulla e in quello stesso nulla sembrava dovessero rapidamente ritornare, portando con  sé i malcapitati passeggeri. Correvamo alla ricerca del treno che ci avrebbe riportati a casa, quando un anziano signore alla guida di una minuscola carrozza ci ha fatto segno di sbrigarci a salire con lui. Non l'avevamo mai visto prima, ma ci ispirava fiducia, come un vecchio zio che conoscevamo da tutta una vita. Siamo saliti insieme con un'altra decina di persone: di più non ne entravano in quel piccolissimo treno. Ed ecco. Partiti. L'uomo ha avviato il locomotore e la nostra carrozza è partita lungo quello che sembrava un binario morto, senza capo né coda. Il treno si è sollevato dalle rotaie e si è librato in aria, sorvolando la stazione e i cupi treni che arrivando e partendo sembravano fagocitare i passeggeri nelle loro grigie oscure carrozze. Abbiamo sorvolato Milano all'alba - i binari della Stazione Centrale, le case, le strade, la vita frenetica della grande città - e ci siamo diretti verso l'alto, con un'ampia parabola nel cielo rosato. Era commozione il sentimento che stavo provando. Io e i miei amici ci siamo ritrovati a guardare fuori dal finestrino i luoghi che amavamo, i luoghi che rendevano felici le nostre vite. D'un tratto, ho visto alla mia sinistra le familiari rocce rosate del Sasso Croce, del Lavarella, delle Conturines, appena screziate di neve. Lacrime di gioia mi rigavano il viso. Il sogno si è concluso qui. Ma qui non è realmente finito. È stato come salire sulla slitta di un Babbo Natale, che ci ha strappati per un momento ai pericoli, alla frenesia e alle fatiche della nostra vita quotidiana per renderci per un attimo veramente felici. Il mio augurio per questo Natale è che tutti possiamo provare, ognitanto, questa vera e pura felicità. La felicità delle piccole cose. La felicità dei veri affetti. La felicità dell'avere accanto le persone care. La felicità del sapere che non siamo soli. La felicità del sapere che, in fondo, la distanza non conta. Per questo Natale, vorrei regalare a tutti voi almeno un attimo di vera felicità. Un minuto di evasione da ciò che è triste e infelice. Per questo Natale vorrei regalare a tutti voi un sorriso.
 

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