L’autrice di questo breve racconto, “Sogno (di una quattordicenne) di mezza estate“, (pubblicato per Aldo Primerano) si chiama Alice Pugliese e all’epoca aveva quattordici anni.
Una piccola donna che ha deciso di raccogliere e mettere su carta tutte le fantasie più innocenti che certo hanno caratterizzato la prima adolescenza di qualsiasi altra piccola donna.
Con un’ingenuità disarmante Alice ci presenta la storia di sei amiche, ma non si limita banalmente a descrivere le loro piccole faccende quotidiane bensì, con un saggio espediente, attraverso l’elemento del sogno riesce a donare alla sua storia anche un tono singolare che la rende simpaticamente avvincente e non banale.
Ben costruito, il racconto comincia con il presentarci le sei protagoniste ed i rispettivi amori impossibili, il tutto chiaramente filtrato attraverso gli occhi spensierati di un’autrice di tale giovane età, che non può non avere un occhio di riguardo per i loro capelli e possibilmente aiutare la fantasia del lettore corredando le parole con dei deliziosi disegni a pastello che accompagnano la lettura.
L’amore e l’amicizia, sentimenti fondamentali nella vita di ciascun individuo, sono nella giovinezza dei pilastri a cui reggersi quotidianamente e così faranno le protagoniste di questa storia, colte all’improvviso da un misterioso sogno che le vedrà coinvolte magicamente tutte e sei.
Dopo il sogno, elemento di cesura che quasi va a dividere nella narrazione la realtà dalle numerose fantasie che caratterizzano l’adolescenza, il racconto, ambientato in estate, si sconvolge.
Senza più la spensierata calura estiva, senza quei mesi di libertà che ogni scolaro vede come un momento di agognato respiro, le protagoniste devono tornare alla loro normale vita. Ma quando si è piccoli ogni estate porta con sé qualche elemento di fantastico, così che anche la narratrice di questo piccolo stralcio di vita non potrà fare a meno di notare gli effetti che essa ha portato sulle protagoniste.
Sono diventate un po’ più grandi e crescendo, qualche pensiero angoscioso è stato abbandonato per strada mentre, sfortunatamente, qualcuno nuovo ha iniziato a nascere.
Ma nemmeno nel finale chi racconta perderà la positività e la voglia di dispensare buoni consigli che l’hanno caratterizzata fin dal principio: consapevole dell’importanza dei buoni sentimenti che per tutta la storia ha rincorso, concluderà l’opera dedicando un messaggio di affetto universale che non potrà non scaldare il cuore a chiunque, come lei, sia stata, in una mezza estate, una quattordicenne.
Written by Francesca Lettieri