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Sogno e dinamica delle immagini: un linguaggio dimenticato

Creato il 01 gennaio 2012 da Tnepd
Sogno e dinamica delle immagini: un linguaggio dimenticato

Il sogno, con le sue immagini spesso assurde ed apparentemente incomprensibili, costituisce la via maestra per la perfetta comprensione del duplice binario comunicativo su cui si manifesta sempre l’ immagine: il messaggio manifesto, conscio e visibile, ed il contenuto latente, inconscio, non visibile.

Nel suo libro: “Il Linguaggio Dimenticato”, Fromm descrive in modo semplice ed efficace le dinamiche che presiedono alla formazione del sogno, a sua volta distinto in sogno manifesto, ossia le immagini che ricordiamo al risveglio, e sogno latente, ossia i pensieri sottostanti e complessi che hanno generato tali immagini.

Non dimentichiamoci infatti che il sogno altro non è che la “rappresentazione filmica” di pensieri più complessi e dal senso assolutamente compiuto, che nello stato di sonno non possono essere elaborati coscientemente e prendono la via più primitiva e spontanea del linguaggio immaginifico e preverbale, dove una stessa immagine è sovente la “condensazione” di più situazioni, pensieri, emozioni collegate al medesimo pensiero sottostante che ha evocato e generato proprio “quella” particolare immagine, ed in “quella” particolare forma …  Paradossalmente, quello che il senso comune ritiene essere il mondo dell’ “indeterminato” per eccellenza è, al contrario, l’ apoteosi del determinismo psichico.


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