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Sogno o son funesta?

Da Miwako
SOGNO O SON FUNESTA?Chiudo l'acqua e sento subito addosso quella piacevole sensazione, quella che ti sale da dentro subito dopo una doccia rigenerante. Metto i piedi fuori dalla vasca, uno dopo l'altro. Nell'appoggiarli a terra, sento un "plash". Abbasso lo sguardo, una piccola pozzanghera surreale mi fa da tappetino. Continuo a pensare che dovremmo comprare una tenda per la doccia.  Mi asciugo in maniera sommaria, infilo un paio di mutande, una canotta e accendo l'asciugacapelli. Distratta dal vento caldo tra i capelli grondanti, mentre mi osservo riflessa nello specchio, non mi accorgo di un dettaglio fondamentale. E quando lo faccio è troppo tardi. Guardo il lavandino, improvvisamente intasato. I miei piedi, fissi nel tappetino d'acqua. I fili scoperti dell'asciugacapelli navigano a vista nel lavandino, non ho nemmeno il tempo di spaventarmi che una luce blu esplode dalla presa elettrica, si trasmette ai fili e poi al mio corpo, ad una velocità incalcolabile. La scossa è mortale. Apro gli occhi in un sussulto, le membra tese ed elettriche, galvanizzate dalla scossa, dal sogno, o semplicemente dal fatto che sono viva.Sono viva. Me lo ripeto e mi rimetto a dormire.
Il giorno dopo, nel mezzo di una giornata fitta d'impegni, dimentica delle macabre produzioni oniriche lasciate tra le lenzuola, trovo il tempo per fare una lavatrice, Apro il cestello, e mentre mi accingo ad estrarre il groviglio di lenzuola umide, appoggio una mano al lavello che mi sta a fianco. Non mi rendo nemmeno conto di cosa stia succedendo quando una scossa fortissima sale svelta dal braccio fino alle clavicole. E' un attimo. Ma riesco a staccarmi. Caccio un urlo, di quelli vagamente soffocati da un pericolo scampato. Guardo attonita la lavatrice mentre mi massaggio il braccio destro. La mia mente, alla stessa velocità dell'elettricità che poco prima mi aveva persorso il braccio, corre alla notte precedente, a quel sogno. Non che io abbia mai creduto ai sogni premonitori, ma in alcune circostanze, viene realmente da dubitare del fatto che i sensi siano solamente cinque.

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