Ne usciamo sconfitti noi cittadini ai quali è stato tolto il diritto di voto, prima con una legge sciagurata e poi con un sotterfugio della politica che di fatto ci costringerà a subire un governo non scelto, appoggiato da un parlamento anch’esso non scelto…Ed è argomentazione un po' sterile. E' chiaro che non l'abbiamo votato noi, Monti. E ci dobbiamo paccheggiare sulle spalle perché dobbiamo subire il suo governo? Va bene, dai: pacca. Oh me tapino, me derelitto... Ok, finito? Ma davvero vogliamo infliggerci la pena di sottostare pedissequamente al dogma pseudodemocratico che ci impone di aver a che fare con la politica, perché le regole del gioco sono queste? Io la guardo da un'altra prospettiva: "tecnico" si può anche tradurre come "esperto". Punto. Può bastare, secondo me. Cioè, una volta tanto potremmo coniugare al presente il verbo amministrare. Mi conforta sapere che a gestire la cosa pubblica ci siano persone che sanno di cosa parlano, che hanno studiato la materia che trattano, che sono nel loro campo (spesso) tra i migliori. Anche se politicamente non la pensano come me. Ma che agiscono maneggiando la sostanza delle cose (anche sbagliando) senza i paraocchi del consumo politico: l'azione per il potere fine a se stesso è il virus che ci ha fatto ammalare. In quale mondo ideale la politica - questa politica - riflette democraticamente un'Italia non autoreferenziale capace di non implodere alla ricerca del potere quotidiano e spicciolo? Non è che ogni tanto, in tempi in cui si razzolano briciole schiacciate sul pavimento, conviene abdicare? Prendere uno di quelli bravi, e metterlo su una poltrona a fare il suo lavoro per il nostro bene? Una Gelmini in meno, e un Monti in più insomma. Anche non eletto direttamente, ma cazzo alleluia! E che la politica - sconfitta per forfait, mica per altro - si fotta. O no?
Magazine Opinioni
Vediamo se riesco a spiegar(me)la questa. Giro a strattoni pagine di giornali, anche quelli più aggressivi, quelli che si autocelebrano come i protagonisti della cacciata di Berlusconi. E tutti, dico tutti, trattano il prossimo governo tecnico come una specie di tappabuchi, una medicina straordinaria e necessaria. Ma che poi, perdinci, si torni alla normalità. Un mio amico, sul suo blog, ha scritto: