"Tremors" (di Ron Underwood, 1990)
La strada è gonfia
di nomi soffocanti di tossici
“Claudio, Claudio, Claudio”
urla e sputa rauche,
tintinnanti anime povere
che riempiono gli occhi annoiati
di siringhe verbali:
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un sogno da poeta tradito
che torna a casa controvento
circondato da vecchi sconosciuti
vestiti di nero;
in fondo a una scala a chiocciola,
antenne di metallo
sbavano come prostitute
per farci inghiottire la terra.
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In cucina un lombrico
assaggia i miei biscotti.