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Sogno romano 16

Da Villa Telesio

sogno romano

Insieme a Daniela
non so perchè ma la sensazione è
rilassatezza

Siamo sul tetto-cortile di un condominio
una selva di rocce di cemento,
c’è tutto
ci sono finestre e mattoni rossi
ma tutto è disposto
come rocce nella giungla
compresa la giungla

Passa E. vecchio compagno di
adolescenza

e io faccio al mio solito
(mi nascondo e non mi vede)

sale verso casa sua
sono certo che sia casa sua

Daniela ride, qualche tetto più in là
ma i tetti hanno altezza strana
sempre per quel discorso
di rocce nella giungla.

Un bambino un po’ deforme
si sporge da una finestra
e dico:
guarda ora vedrò spiaccicarsi un essere umano
dico che lo voglio vedere
poi mi ritiro
poi guardo convinto

cade
ma era al pianterreno e non sembrava
dunque rimane solo un po’ storto
ma con il suo sorriso ebete sempre vivo

Poi arrivano madre sorella e nonna
del bambino
e la nonna è una zingara giovane
e porta con sé dei sacchetti pieni di piccole margheritine
e le taglia tutte
e poi le mette nell’acqua e dice:
porta fortuna

La madre rimprovera il bambino ebete

E io mi trovo dentro un locale jazz
stile perugino-medievale
con Matteo che adesso sta in Cina
che mi dice: guarda che bella
e ci mettiamo a guardare
una ragazza con un basco
che suona uno strano microfono
e fa suoni per nulla jazz

e sembra ricambiare
(non so se me o Matteo)

Finale confuso
mi lavo le mani
prendendo l’acqua
da grossi bicchieri d’acqua usati


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