“La strada per l’uomo è aperta!”
In una sala d’hotel
in perfetto stile sovietico
(la luce è sfocata/patinata,
non è la luce dei sogni)
siamo spettatori di uno show
o forse è solo la premiazione
di gente che se lo merita:
eppure a tratti il ricordo
prende la forma di una sfida
di un compito che dovrei svolgere
(tipo: assassinare il conduttore,
che ha un volto di plastica
e sembra un anchorman statunitense).
Un compito che, frenato dal senso del ridicolo che la cosa assume per me, e dagli sguardi di una caucasica Daniela (nel sogno ha occhi kazaki), non faccio. Gli unici vincitori/partecipanti che ricordo sono due preti filippini o giù di lì, cattolici credo ma di due correnti diverse, vestiti come comparse di un video di Michael Jackson, con lo strano particolare che i loro vestiti cambiavano colore (e con il colore cambiava il simbolo religioso appuntato sul petto dei due) a seconda degli argomenti teologici affrontati (e sui quali litigavano amabilmente).
Ecco, perchè venissero premiati non ho idea. Ricordo solo di avergli chiesto se almeno una volta nella vita fossero stati d’accordo: “Sì, siamo entrambi contro..” una parola incomprensibile (non l’ho capita nemmeno nel sogno). Per il resto la visione sfoca fin quando non viene il momento dei saluti, e tra i presenti vedo l’attuale ministro dell’Ambiente, che saluto, come fossimo vecchi amici. “Ehi Andrea, anche tu qui?”.