Soil. Una piccola cittadina come tante.
Uno spaccato di vita giapponese in cui tutti sembrano conoscersi e aiutarsi: bambini che giocano spensierati e abitazioni arricchite da vasi ricolmi di fiori.
La routine quotidiana viene sconvolta da un increscioso evento: durante un blackout un’intera famiglia ed un poliziotto spariscono nel nulla, e subito iniziano ad affiorare sospetti che grattano via lo smalto di perfezione che ammantava l’intera comunità, retta dall’impeccabile capo del comitato cittadino.
Fortissima si respira l’aria della “tranquilla” Twin Peaks di David Lynch, e l’atmosfera inquietante si colora di vene umoristiche a tratti surreali.
La grande potenza della serie in 11 numeri di Atsushi Kaneko è il disegno.
Una sorta di linea chiara stilizzata priva di ombre e di elementi superflui, che dipinge situazioni grottesche, macabre e stranianti, in un ritmo che provoca ansia.
La sequenza iniziale a volo d’uccello si focalizza sui tetti delle abitazioni, con delle vignette simmetriche che mostrano la gabbia della perfetta omologazione esteriore in cui versa la cittadina, indugiando in seguito su una fotografia raffigurante i volti apparentemente felici della famiglia scomparsa.
Volti che lasciano tuttavia trasparire la condizione interiore problematica e malata dei personaggi, tanto costruiti e simmetrici esteriormente quanto il caseggiato precedentemente illustrato, attraverso espressioni che rievocano le ambigue figure del più recente Joan Cornellà.
Un manga interessante e sperimentale nell’aspetto grafico, che promette delle avvincenti evoluzioni.
Abbiamo parlato di:
Soil #1
Atsushi Kaneko
Traduzione di Federica Lippi
Panini Comics, ottobre 2014
228 pagine, brossura con sovraccoperta, bianco e nero – € 6,50
ISBN: 9788891255501