«Apparteneva a quella categoria di uomini – tendenzialmente spiacevoli, quasi sempre calvi, bassi, grassi, intelligenti – che, per ragioni misteriose, attraggono certe belle donne. O così credeva, e pensarlo pareva bastare».
Solar è un libro complesso. La trama apparentemente semplice narra le vicende di Michael Beard, un fisico premio Nobel, in decadenza. Le parole, invece, nascondono qualcosa in più e ci fanno vivere sul confine tra la tragedia di una esistenza che rivelatasi magnifica decade e diventa insopportabile, e la farsa grottesca di un uomo che sfrutta ogni occasione, senza un gran senso della morale, per tornare a sentirsi importante.
Il cinismo del protagonista riesce a sopraffare l’ingenuità delle persone e ad ingannare tutti, dalle persone a lui più vicine sino all’opinione pubblica, sfruttando un avvenimento accidentale.
Tutto il romanzo è scritto passando dall’assurdo al normale e all’incomprensibile nello scenario tratteggiato sui temi più importanti e attuali dei cambiamenti climatici e delle soluzioni che la fisica ci propone per evitare la catastrofe climatica.
La scrittura di Ian McEvan è come sempre sapiente e riesce in questo testo, forse più che in altri, a mescolare i generi rendendoli quasi indistinguibili e lasciando nel lettore la sensazione di aver letto piacevolmente la storia triste e assurda di un uomo che, alla fine, non riesce più nemmeno a comprendere dove il suo percorso l’abbia condotto né come tutto l’amore che è riuscito a sentire si sia trasformato in atteggiamenti incomprensibili e dolorosi per le persone che gli sono state vicino.
Solar è un viaggio che McEwan ci fa fare sulle spalle di un piccolo uomo, grasso e calvo, ma fin troppo simile a ognuno di noi.
Luca Romano
I. McEwan, Solar, Einaudi, 360 pp., € 13,00.