Sorge a Rende, in provincia di Cosenza, il primo impianto ibrido europeo che unisce il solare termodinamico a concentrazione alle biomasse. Frutto di un brevetto della Falck Renewables Spa, la centrale è capace di integrare per la prima volta in Europa due fonti rinnovabili presentandosi dunque come un impianto ad elevata efficienza e minimo impatto ambientale.
L’Ing. Piero Manzoni, Amministratore Delegato di Falck Renewables S.p.A., afferma: “Il processo che abbiamo studiato, brevettato ed implementato, rappresenta una soluzione all’avanguardia per integrare fonti energetiche rinnovabili diverse tra loro, proprio dall’ibridizzazione nasce un impianto ad altissima efficienza energetica di cui siamo particolarmente fieri.”.
In sostanza, l’impianto offre la possibilità di uno scambio di calore tra la centrale termodinamica e il pre-esistente impianto a biomasse.
E se l’impianto a biomasse era in grado, da solo, di produrre energia sufficiente a 38.900 famiglie, ora ad esse vanno sommate altre 1150 famiglie che godranno dell’energia prodotta dall’impianto termodinamico e ulteriori 200 nuclei potranno godere dei risultati dell’ibridizzazione con un risparmio totale annuo energetico di circa 42.200 tonnellate di CO2 grazie al funzionamento della centrale a biomasse, 1.250 ton/anno grazie al solare termodinamico e di circa 250 ton/anno grazie all’efficienza energetica.
L’impianto di Rende conferma dunque l’eccellenza italiana nel settore delle rinnovabili.
E proposito di impianti ibridi, da ricordare anche quello di Stillwater, realizzato da Enel Green Power negli Stati Uniti, che è il primo impianto al mondo che unisce il solare termodinamico alla geotermia.
[foto da rinnovabili.it]