2002: Solaris di Steven Soderbergh
Giudizi contrastanti: si va da “Il film è un’occasione mancata” (Il Corriere della Sera) a “Soderbergh ha dato prova di coraggio e ha superato brillantemente l´esame” (La Stampa).
Accusato da molti critici di essere eccessivamente cerebrale (altri gli hanno invece rimproverato di avere troppo semplificato il complesso materiale fornito dall’omonimo romanzo di Stanislaw Lem), il film ha un illustre precedente: il libro (pubblicato nel 1961) era stato già portato sullo schermo nel 1972 da Andrej Tarkovskij, salutato dagli addetti al lavoro come un capolavoro della fantascienza e non solo.
Steven Soderbergh è un grande regista benché non sempre affidabile: a lui si devono film importanti e di grande livello come Sesso bugie e videotape, Erin Brockovich, Bubble, Traffic, Che… ma anche la discontinua trilogia di Ocean’s Eleven e il non riuscito Full frontal. Di fronte alla responsabilità di un remake di un lavoro celebrato come pochi, ha scelto di creare qualcosa di nuovo e di diverso. L’attenzione è concentrata esclusivamente sul rapporto affettivo tra lo psicologo Chris Kelvin e Rheya, la moglie suicida: “dall’allegoria filosofica di un pianeta nel cui misterioso oceano ribolle l’inconscio umano (lo scrittore e il regista russo) alla vicenda di un amore tragicamente interrotto e pronto a rinascere” (Repubblica). Una love story più che altro (nobilitata da connotazioni psicologiche e psicanalitiche), con una casuale ambientazione fantascientifica (ambientazione che appare solo decorativa e non necessaria).
Lo scarso ritmo, l’immobilismo delle situazioni, la staticità della recitazione, l’assenza di tensione, i claustrofobici ambienti… non contribuiscono a coinvolgere lo spettatore che più che interessato e affascinato da quanto gli si racconta rimane perplesso… con rischi di irritazione e noia.
Formalmente il film è impeccabile e gli attori sono bravi (George Clooney, Natacha McEhone, Viola Davis…) ma l’impressione è di una fredda esercitazione stilistica di cui non si sentiva il bisogno.
Filed under: cinema-recensioni Tagged: andrej tarkovskij, cinema, drammatico, george clooney, locandina, natacha mcehone, recensione, recensioni, solaris, stanislaw lem, steven soderbergh, video, viola davis