Seppure partita male, da una vecchia zia in Molise, la vacanza organizzata da sua padre si dimostrerà per Nicolò veramente una delle più belle della sua vita. Conoscerà Lorenzo e sua madre Zoe, vivrà momenti indimenticabili che faranno crescere l'intesa con un padre troppo spesso lontano.
Il film con i maggiori incassi del cinema italiano di sempre: al 31 dicembre 2013 gli incassi totali hanno raggiunto 51.763.459 € per un totale di 7.992.539 di spettatori.
Trattare l'argomento crisi, in un periodo di vera crisi come questo, poteva essere indelicato. Gli autori della sceneggiatura, Zalone (protagonista) e Nunziante (anche regista), sono riusciti a toccare il tasto con delicatezza mettendo al centro della storia un italiano meno che medio che affronta tutte le situazioni con ingenua incoscienza.
Come molti dei film italiani di successo, nell'epoca moderna da Tre uomini e una gamba in poi, questa pellicola si può collocare tra le "on the road". La strada parte dal Veneto, con le industrie del tessile in crisi, passa per il Molise, risale in Liguria mostrando diverse facce di un Paese che vuole tornare a vivere ed a rialzarsi. Mostra, alla perfezione, nella cornice di Portofino, come chi detiene i capitali vuole aumentare i suoi guadagni, virtuali, giocando in Borsa, dove i profitti possono essere alti, piuttosto che investire in un mercato del lavoro ultra tassato come il nostro. Il film evidenzia, strappando molti sorrisi, la necessità dell'Italia di trovare un bilanciamento tra la smania dei ricchi di essere ricchi e la necessità dei lavoratori di arrivare a fine mese senza svendere la loro dignità.
Le gag messe in scena da Zalone e dai suoi sodali sono divertenti e giocano molto sull'irriverenza. Solo una mi ha infastidito parecchio, la volgarizzazione del bambino vista come metafora di crescita dal padre. Come detto il tutto è incentrato sulle esperienze di italiano meno che medio, ma non l'ho trovato un bel messaggio.
Grande verve alla pellicola viene dato dalle canzoncine scritte e cantate dallo stesso Zalone che sono perfettamente adatte alle diverse situazioni. Superpapà e le altre strappano sorrisi per i loro testi e sono un ottimo valore aggiunto. Valore che ha sempre caratterizzato la carriera del comico pugliese dai suoi esordi, sia per piccoli che per vasti pubblici.
Sicuramente meglio del lavoro precedente di Checco Zalone, assolutamente dimenticato e dimenticabile, leggero e godibile, nei suoi novanta minuti strappa sorrisi ed allieta una serata in settimana in cui le reti generaliste poco propongono sui loro schermi.
Lingua originale Italiano
Paese di produzione Italia
Anno 2013
Durata 90 min
Rapporto 2,35 : 1
Genere commedia
Regia Gennaro Nunziante
Soggetto Gennaro Nunziante e Checco Zalone
Sceneggiatura Gennaro Nunziante e Checco Zalone
Produttore Pietro Valsecchi
Casa di produzione Taodue
Distribuzione (Italia) Medusa Film
Musiche Checco Zalone
Interpreti e personaggi
Checco Zalone: Checco Zalone
Robert Dancs: Nicolò
Miriam Dalmazio: Daniela
Aurore Erguy: Zoe Marin
Ruben Aprea: Lorenzo Marin
Mimmo Mignemi: papà di Daniela
Valeria Cavalli: Juliette Marin
Orsetta De Rossi: Domiziana
Matilde Caterina: zia Ritella
Stefano Sabelli: Onofrio
Daniela Piperno: Giovanna
Lydia Biondi: Carolina, maestra di Nicolò
Marco Paolini: Vittorio Marin
Augusto Zucchi: Piergiorgio Bollini
Claudia Brovedani: Olga Bollini
Maurizio Lastrico: Ludovico
Angie Alexander: Segretaria Risorse Umane
Elettra Dallimore Mallaby: Attrice set cinematografico
Alessandro Bressanello: Surace
Paolo Braghetto: sindacalista/pseudo amante di Daniela