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Solidarietà ad Emanuele Toscano su Casa Pound e un paio di ipocrisie collettive.

Creato il 29 dicembre 2011 da Cristiana

Emanuele è un sociologo e sostiene le cose di cui si convince, da studioso. Per questa intervista si sta beccando minacce. Voglio esprimergli la mia solidarietà.

Casa Pound è un fenomeno che va compreso con meno superficialità ideologica e con più impegno intelligente. Non mi stanco di dirlo, non mi vergogno di dirlo. Come ho detto quando ho chiesto l’abolizione del 5×1000 a Casa Pound non è chiudendo Casa Pound che si esercita il proprio antifascismo o si contrastano le loro idee.

E faccio una provocazione. Se e’ vero che Casa Pound prende soldi non direttamente dal comune, ma dalla Destra di Storace che come tutti i partiti può contribuire con i propri fondi ad associazioni romane dovremmo porci un problema. Lo ha fatto notare Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica, in una recente intervista a Radio Popolare.

Come mai i partiti di centro sinistra non fanno una battaglia per abolire le modalità di distribuzione di quei fondi? Perché così tutti possono continuare a foraggiare senza metodo e criterio le proprie associazioni di riferimento? Possiamo dirlo questo? Non sarebbe più opportuno stabilire criteri trasparenti e condivisi per la destinazione di questi fondi?

Molto provocatoriamente, in questo modo siamo tutti responsabili dei soldi (stra-pubblici) che becca (se li becca, sul web non si trova nulla) Casa Pound come di quelli che beccano tutte le altre associazioni.

Anche queste cose da mettere in agenda per Roma 2013. Sempre se abbiamo il coraggio di farlo.


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