Dopo "Milano criminale" che copriva gli anni 50-60, "Solo il tempo di morire" copre la storia della mala tra il 1972 e il 1984.
Tre boss, Renatino Vallanzasca, Francis Turatello e Angelo Epaminonda, si sono divisi, con le loro batterie, la città.
Prostituzione, bische, droga. C'è molta rivalità tra di loro, ma si instaura anche una strana amicizia.
Che culminerà nel matrimonio in cella a Roma di Renatino con Turatello a fargli da testimone.
Altri banditi, altra criminalità rispetto ai banditi di oggi. Quelli di Expo, delle rimborsopoli, degli scandali della sanità.
Assieme a Luca Crovi, Paolo ha raccontato della genesi del libro, della sua voglia di raccontare queste storie del mondo della mala.
Un mondo che viene raccontato dalla parte dei cattivi, ma anche dalla parte dei "buoni", come il poliziotto Santi, ispirato alla storia del prefetto Serra.
Che in questo racconto incrocia un altro poliziotto diventato suo malgrado, celebre: il commissario Calabresi.
Non ci saranno (almeno così ha detto Paolo) altri libri della serie: è una storia che si chiude con loro.
Buona lettura! La mia è già iniziata
PS: solo il tempo di morire non è un titolo ispirato alla canzone di Battisti
Ps2: dopo questo libro potrebbe arrivare il turno di Radeski
La scheda del libro sul sito di Marsilio.