Buondì miei lettori, come va? State passando una buona settimana? La sottoscritta sta vivendo le pene dell'inferno per via di un programma al computer che non vuole saperne di installarsi... Non vi dico l'odio. Vi lascio immaginarlo. Per sopperire alla mancanza di serenità, cosa c'è di meglio che dare una sbirciatina a qualche libro? In particolare oggi parliamo dell'ultima lettura che sto per concludere, The Perilous Sea di Sherry Thomas! Un romanzo che mi sta prendendo abbastanza e di cui vi presento le scene iniziali, proprio come l'ultima volta con The Young Elites. La scena è tradotta da me, quindi citate per eventuali usi!
La ragazza si risvegliò di colpo.*** Bello. Perilous Sea è un romanzo bello, con spunti interessanti. L'inizio poi, lo vedete con i vostri occhi, è davvero particolare. Merita di essere letto a mio parere e sono contenta di averlo finalmente fatto! Conoscete la trilogia della Thomas? L'avete letta o la vorreste in Italia?
La sabbia la bersagliava, era ovunque. Sotto di sé le dita vi affondavano dentro e la sentiva bruciare ruvida. Sopra di sé, volava nel vento e copriva il cielo, colorando l'aria di rosso come la superficie di Marte.
Una tempesta di sabbia.
Si mise a sedere. I granelli le turbinavano intorno come milioni di particelle, come gocce di nero di seppia. Di riflesso spinse le mani verso di loro, imponendogli di allontanarsi dai suoi occhi.
La sabbia si allontanò.
La ragazza batté le palpebre - e spinse ancora verso la sabbia. Le particelle volanti retrocedettero ancora di più da lei. La tempesta di sabbia, però, non diede segni di cedimento. Al contrario peggiorò e il cielo si oscurò ancora di più.
Poteva comandarla.
In una tempesta di sabbia era sicuramente meglio essere un mago elementale che altro. Eppure c'era qualcosa di sconcertante in quella scoperta: il fatto che fosse una scoperta; che lei non avesse nessuna idea di questa abilità che sarebbe dovuta essere una caratteristica essenziale dal momento della nascita.
Non sapeva neppure dove si trovasse. O perché. O dove fosse stata prima di risvegliarsi in un deserto.
Niente. Nessuna memoria dell'abbraccio di una madre, del sorriso di un padre, o dei segreti di un migliore amico. Nessun ricordo del colore della sua porta di casa, del peso del suo bicchiere preferito, dei titoli dei libri sparsi sulla sua scrivania.
Era una sconosciuta a se stessa, una straniera con un passato sterile come il deserto, ogni sua caratteristica sepolta e inaccessibile.
Centinaia di pensieri si sovrapponevano nella sua mente, come stormi di uccelli spaventati e in fuga. Da quanto tempo era in quello stato? Era sempre stata così? Non doveva esserci qualcuno con lei, che le spiegasse chi fosse? Perché era sola? Perché era sola nel mezzo del nulla?
Cosa era successo?