Magazine Diario personale

Solovki

Creato il 24 aprile 2014 da Povna @povna

Claudio Giunta, la ‘povna, lo conosce dai tempi del militare condiviso (c’est à dire Hogwarts, ovviamente). Lui era un anno avanti a lei, della leva dei Bimbi. E in più hanno frequentato, per parecchi anni, gli stessi seminari. Quelli di Baron Glacé, soprattutto (dai quali la ‘povna ha imparato la precisione, la purezza, il rigore filologico); e anche quelli (in Facoltà) del professore Ognissanti; dal quale la ‘povna un giorno scappò, a dirla tutta, folgorata sulla via della letteratura contemporanea, della storia e di Fenoglio, con ciò mai rinnegando il suo passato da letterata delle Origini, perché tutto, nella vita, specie se ti vuoi formare all’insegnamento e alla ricerca, infine paga.
La ‘povna, per lo più, ci chiacchierava a volte a mensa (ricorda ancora una conversazione su James Ellroy per esempio), o all’uscita dei seminari. Perché – anche senza stringere necessari legami di amicizia – quando a essere nutriti e riveriti dallo Stato si è in 18 privilegiati per anno, ci si conosce tutti; e Hogwarts lascia, comunque, quel certo che di appartenenza.
Nel corso del tempo, poi, mentre la vita fuori Hogwarts li portava altrove, tutti, la ‘povna ha continuato a seguire i suoi interventi pubblici con curiosità, prima, e quindi marcato e consapevole interesse. Sapeva già che era bravo, nella letteratura delle Origini, ma non gli conosceva, all’epoca, l’istinto sicuro del pubblicista intelligente. O l’acume con cui scrive della rivoluzione culturale (e digitale) in atto. Né poteva immaginare ancora – erano giovani! – il suo impegno esterno, eppure militante, per la scuola.
Tutte queste cose alla ‘povna sono tornate in mente di impulso, l’altro giorno, quando – leggendo questo post (su una rivista online che ammira e ben conosce) – è venuta a sapere di un progetto. Per descriverlo, lascia la parola a lui, che è meglio:

“1. Ho scritto un giallo che s’intitola Solovki e che è ambientato un po’ in Italia (Firenze) e un po’ alle isole Solovki, nord-ovest della Russia.

2. L’inizio del libro (una decina di pagine) si può scaricare liberamente qui:

www.bookabook.it/campaigns/solovki/

3. Se l’anteprima vi piace (o se vi fidate) potete dare qualche soldo per aiutare la pubblicazione. Minimo 3 euro, massimo 30. E tra un mesetto riceverete l’ebook (e altre cose se avete dato più di 3 euro: tra le altre cose la mia gratuita gratitudine).

4. Se poi non raggiungiamo la somma necessaria per la pubblicazione i soldi vi vengono restituiti.

Dovete solo registrarvi e donare con carta di credito. Il sistema è super-sicuro, ovviamente”.

La ‘povna ha letto l’anteprima, le è piaciuta e ha deciso di fidarsi. Così è andata sul sito di booabook, si è registrata e ha finanziato la campagna (al costo moderato di 3 euro). Perché quello che dicono sulle Parole e le cose merita comunque, a suo giudizio, un occhio di riguardo; perché le interessa ragionare su una operazione di “crowdfunding” (e anche capire come ne ragiona una persona che ritiene in gamba); perché (come ha già detto) ha stima di Claudio Giunta; e perché (ragione non ultima) le piacciono i polizieschi e ricorda l’autore (persino gli Ellroy a mensa, ecco che infine tornano!) come un appassionato in materia.
Dunque la ‘povna ha finanziato, ha scaricato e ha letto (le due parti per ora disponibili) in questi giorni di vacanza e viaggi. Quello che ha letto le è piaciuto (molto). Ha riconosciuto alcune cose che ricorda (l’acribia divertita del filologo, per esempio, e anche James Ellroy, se è per quello), e ne ha scoperte altre. Soprattutto, ha trovato una penna buona, che sa scrivere (bene) e riflette sul presente; ma senza per questo mai dimenticarsi del senso necessario della trama.
Si parla di un gruppo di trentacinquenni (come Dante?!) che sparisce alle Solovki (per l’appunto) ancora prima che il racconto cominci; e di un giornalista freelance che finisce sulle loro tracce, curioso, sì, ma con consapevolezza ironica. E lassù, nel mezzo del mar Bianco, incontra qualcosa di inaspettato (per il lettore comune di sicuro, a meno che essere esperti di ex-gulag sia la norma), e misterioso, anche. Un mistero che si lega al presente, italiano e generazionale (dei protagonisti), ma anche globalizzato e del mondo: e intanto, come è giusto, anche la trama del giallo si dipana.
La fine della storia la ‘povna non la può dire (per convenzione, poi, quando si parla di detection, nemmeno si dovrebbe): perché ancora non è ‘sbloccata’, e in libera lettura non esiste. Sarà disponibile, però, il 29 di aprile, se il finanziamento avrà raggiunto il suo obiettivo di 4000 euro. Ed è per questo che la ‘povna ha deciso di sposare la campagna.
Invitando chi legge a sostenere attivamente il finanziamento: del resto, il romanzo vale, letterariamente, per se stesso. Anche senza metterci sopra come aggiunta (ma è importante anche quello) un interessante esperimento (che non è autofinanziamento, ma nemmeno la logica delle case editrici tradizionali) di pubblicazione digitale.
Se la campagna (come alla ‘povna sembra credibile) andrà in porto, al lettore fiducioso resterà la soddisfazione di avere contribuito a un evento culturale selezionato, e importante. Se non dovesse andare bene, c’è da rassicurarsi: i 3 euro saranno in quel caso rimborsati.
Ed è con questa recensione, che vuole essere anche volano, chiamata alla collaborazione, endorsement, che la ‘povna partecipa (rinunciando persino a parlare del 25 aprile – e ben sa quanto le costa) al venerdì del libro di Homemademamma.


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