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Solutori di Complessità

Creato il 27 novembre 2014 da Pedroelrey

In occa­sione del con­ve­gno IAB Forum 2014, Audi­web ha pre­sen­tato i dati di sce­na­rio sull’audience online in Ita­lia, con un focus sui trend degli ultimi anni, sulle abi­tu­dini di con­sumo degli utenti online e sul cre­scente valore dei device mobili.

Emerge come via sia un cre­scente uti­lizzo delle app che ormai rap­pre­sen­tano il 59% del tempo speso online ed addi­rit­tura quasi la tota­lità [84%] del tempo speso da mobile. Trend che pare affer­marsi a livello glo­bale e che potrebbe rive­larsi pre­oc­cu­pante come ulte­riore ele­mento di limi­ta­zione d’espressione.

Ma quali sono le app che hanno mag­gior suc­cesso in ter­mini di uti­lizzo come nume­ro­sità di per­sone e tempo speso nella frui­zione? La rispo­sta viene dai dati delle “top apps nel mese di set­tem­bre” . Dati che ho ela­bo­rato nell’infografica sot­to­stante dai quali emerge come a livello di utenti unici e di pene­tra­zione di uti­lizzo la “mes­sag­gi­stica social”, con Wha­tsApp, Face­book, aka IL social net­work main­stream, e Goo­gle, con la search, siano in vetta alla clas­si­fica. Clas­si­fica che, come noto, non vede al suo interno nes­suna appli­ca­zione di news ad esclu­sione di quella dedi­cata al meteo.

Ancor più inte­res­santi sono i dati rela­tivi al tempo speso con cia­scuna delle app. In base a que­sto para­me­tro, che rap­pre­senta l’aspetto qua­li­ta­tivo del dato in ter­mini di coin­vol­gi­mento delle per­sone, Face­book & Co, il social net­work ed i suoi diversi brand ed appli­ca­zioni, la fanno da padrone schiac­ciando anche il gigante di Moun­tain View.

La set­ti­mana scorsa, durante la pre­sen­ta­zione della ricerca sui “new media” [poi un giorno ci deci­de­remo a smet­tere di defi­nirli “new”, eh!], Sil­vio Sili­prandi, ceo di Gfk Euri­sko, ha con­cluso affer­mando che:  «Siamo di fronte a un cam­bia­mento epo­cale in cui si passa da rap­porti di tipo ver­ti­cale a rap­porti fra pari, da una società basata su atti di fede a una basata su atti di fidu­cia e que­sto signi­fica che biso­gna rico­min­ciare: sia i brand sia gli edi­tori» E a pro­po­sito di que­sti ultimi fra le esi­genze a cui devono rispon­dere c’ è quella della sem­pli­fi­ca­zione: «Sapete chi gua­da­gna vera­mente su inter­net? I solu­tori di com­ples­sità. Chi come Goo­gle aiuta a tro­vare le cose in un con­te­ni­tore mega com­pli­cato o come Face­book che sem­pli­fica le rela­zioni fra le per­sone. Lo stesso vale per i mezzi di comu­ni­ca­zione, il cui com­pito sarà quello di orga­niz­zare in modo sin­te­tico i con­te­nuti e ser­vizi che inte­res­sano le persone».

Il pre­sente, ed il futuro, è dei solu­tori dei com­ples­sità. Se pre­fe­rite, in ambito edi­to­riale, chia­ma­tela con­tent cura­tion. Buon lavoro.


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