Le milizie ribelli islamiche degli al Shabab non mollano la presa e la città somala di Bulahawo continua ad essere ostaggio di guerra.
Due contingenti militari keniani, temendo la possibile eventualità di sconfinamenti degli al Shabab (la città di Mandera in Kenya dista appena una manciata di chilometri dalla frontiera somala) sono presenti da diversi giorni sul territorio somalo per fronteggiare le ostilità.
Secondo fonti attendibili ci sono stati nei giorni passati stati morti e parecchi feriti e la popolazione civile prosegue in un calvario ,che in Somalia dura ormai da troppi anni.
Poter vivere una normale quotidianità per i somali è un miraggio.
La debolezza militare oggettiva dello Stato somalo,anche con i supporti della Monuc, non garantisce nulla o quasi nulla, al momento, alla propria gente, pur esplicitando il presidente e il suo governo ottime intenzioni.
Il nemico è subdolo(tecniche di guerriglia ampiamente sperimentate) e sopratutto è ben equipaggiato.
E non è neanche difficile immaginare chi possa essere il supporto molto funzionale degli al Shabab.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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