"Somewhere".
Il titolo del film di Sofia Coppola che ha vinto il Leone d'Oro a Venezia, pochi giorni fa. Ieri sera sono andata al cinema a vederlo: sarà stata l'atmosfera, sarà stato che mi trovavo in uno di quei cinema "all'antica" e non in una fredda multisala da blockbuster, sarà che ero in vena di poesia. Ho trovato il film della Coppola davvero un film poetico, a tratti duro, a tratti emozionante, a tratti crudo.
Poche parole e molta musica, perchè spesso la musica è in grado di far uscire dalla nostra anima suggestioni ed emozioni sconosciute. Inquadrature fisse, lunghi silenzi, chiasmi dell'immagine.
Un film che mostra quello che è la vita (agli occhi dei più scintillante) di un attore: una vota spesso solitaria, a volte squallida, spesso randagia. Mostra cosa ci sia dietro lo scintillio e il glamour dei red carpet, delle pèmiere, degli eventi planetari. Mostra la vita di un uomo, che prima è uomo e poi attore. Mi ha fatto sorridere e riflettere questo film: così come nel cinema, anche nella moda spesso ci sono vite che sono piene di solitudine, a volte di disperazione, spesso di "nomadismo" forzato.
E' un invito a pensare a cosa ci sia dietro l'apparenza, dietro l'immagine, dietro quello che vediamo in TV, sui giornali, su Internet, nei blog. Non vediamo che una parte del tutto: e così anche nella moda, non vediamo che una parte del tutto.
Bisogna solo essere in grado di cogliere "il resto".
P.S. Frivolezza modaiola: amo gli occhiali da sole che indossa Elle Fanning: entrano di diritto nella mia wish list