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Sommersi fino al colon

Creato il 15 settembre 2012 da Tnepd

Sommersi fino al colon

Lo so, è da un pezzo che non scrivo sul blog, un paio di mesi. Inutile riprendere facendo finta di nulla. E’ accaduto – lo ammetto – ed aggiungo che in questo periodo non solo non ho pubblicato niente ma non mi sono mai neppure connesso ad internet.

Ho fatto altro e non sono per nulla aggiornato sulle distrazioni più recenti offerte dai padroni del mondo ai loro servi italiani. Mi dicono comunque che la carota è sempre dove stava e che questo blog può avere ancora un senso, quindi riprendo, che vi piaccia o meno.

Noto in primis che il copione è sempre lo stesso e ciò che forse mi allarma più di tutto è proprio la sua banalità, la sua ripetitività. Ai bambini piacciono le favole e li si abitua a sentirsele ripetere, sempre uguali, fin da piccoli. Non saprei dire però se questa mancanza di fantasia sia dovuta ad una mancanza di stile in cabina di regia od alla meschinità di pretese dell’uditorio. Sta di fatto che funziona, il popolo si fa puntualmente fottere e la tirannia assume contorni di ora in ora meno sfumati. Le pareti della prigione si fanno ogni giorno meno sottili e più visibili, la convenienza della fuga si fa ogni istante più evidente ma, al contempo, più difficile l’applicazione pratica.

Sommersi fino al colon
Il tempo. Credo che la chiave sia il tempo che, tra l’altro, non esiste. Eppure è la chiave, una chiave. In fondo esiste ciò che si crede esista e se tutti credono allo scorrere del tempo, allora non solo il tempo esiste, ma scorre pure.

Uno che come me non crede allo scorrere del tempo – non nell’accezione comune – è Corrado Malanga, il più grande alienologo del mondo, ovviamente italiano come tutti i più grandi. Lui ha capito che il tempo non esiste ragionando negli ambiti della fisica e della cosmologia, io in quelli della storia e dell’antropologia (e un pò della cosmologia pure io, lo ammetto). Ho ripubblicato alcuni suoi scritti in passato e invito chiunque non li avesse letti a farlo senza ulteriori indugi sia qui su TNEPD che sul nuovo sito di recente apertura COMA che contiene materiale appena pubblicato (settembre 2012) scaricabile in pdf.

Agli appassionati di Confederazioni Galattiche e Pleiadiani, insomma a chi ancora è tentato in cuor suo di credere agli alieni buoni (come d’altronde ai politici buoni, ai banchieri buoni, ai vescovi buoni, ai militari buoni, ai giudici buoni e Antani come fosse la tapioca), consiglio la lettura della trilogia Genesi. La terza parte, disponibile sul nuovo sito, tocca finalmente gli argomenti che piacciono a noialtri complottologi segaiolomentali di terza classe. Covavo da tempo la sensazione che Malanga avrebbe collegato i puntini che mi avevano portato a leggerlo, percorrendo per così dire la corsia opposta alla mia. O meglio, avevo la sensazione che li avesse già collegati ma che sottovalutasse, quantomeno pubblicamente, la portata che le sue scoperte in campo di adduzioni aliene hanno sul becero mondo dei non addotti.

In Genesi III Malanga quadra il cerchio dando finalmente un maggiore senso ‘politico’ al suo pensiero, ossia cercando il filo conduttore, le ragioni, il fantomatico ‘perché’ che la sua PNL gli impediva di chiedere agli altri e, presumibilmente, anche a sé stesso.

Dov’ero rimasto? Ah sì, sempre in Genesi 3 Malanga dice la sua anche sugli alieni buoni, i biondini che comunicano con le canalizzazioni e di cui ci siamo occupati in passato – ad esempio qui e qui – e ribadisce come a suo modo di vedere il tempo sia illusorio, al pari più o meno di tutto il resto, d’altronde. In effetti mi pare abbastanza logico: se sono illusori lo spazio e l’energia, lo sarà pure il tempo, o no? Cosa fa il tempo, lì tutto solo non illusorio mentre le altre dimensioni della realtà sono illusorie? Non può essere.

Il discorso sembra complesso ma non lo è. Si tratta di fare mente locale su questo:

“Nulla è vero, tutto è reale, ma illusorio, se ti va.”

Sta di fatto che, nonostante non esista in senso stretto, la carota che i padroni tengono saldamente inserita nel deretano dei servi prude – la diagnosi è ormai acclarata – e mi pare buona strategia medica non tanto dar sollievo ai pazienti dolenti, quanto fornirli di uno specchietto da trucco da posarsi tra le caviglie a mutande calate.

Dopo due mesi di digiuno dal web noto anche che la mia coppia di ecologisti preferiti, Roberto Duria (ALF su questo blog) e Corrado Penna, non si occupano più di ecologia ma di extraterrestri, mitologia e religione. Li ho scelti proprio bene gli ecologisti da ripubblicare su TNEPD. Eh. Eh. Massì, hanno ragione loro, i merdoni spaziali sono l’anello di congiunzione: non sono di sicuro vegetariani e il loro zampino nelle scie chimiche c’è senza dubbio. Desolato di constatare, a tal proposito, che quest’estate ve ne siete fatte spalmare parecchie sulla testa senza emettere un lamento. Bravi, continuate così, d’altronde anche gli struzzi fanno figli. E pure i conigli.

Che altro? Beh, mi fa piacere che Domenico Schietti abbia ripreso a scrivere con una certa costanza anche se mi pare non abbia ancora ritrovato la verve di qualche anno fa. Non è l’unico. Chi legge TNEPD sa che Schietti è però l’unico dei complottologi ripubblicati a sostenere l’utilizzo del denaro elettronico, strumento che io trovo invece essere l’applicazione più prossima a ciò che si racconta nell’Apocalisse biblica quando si dice: “e nessuno potrà comperare o vendere senza il marchio della bestia, eccetera eccetera”. Mi auguro si ricreda o che riesca a convincermi.

Sommersi fino al colon
A proposito di Apocalisse, pare proprio che sia a buon punto e che, qua e là nel mondo, le varie ‘profezie’ si stiano realizzando (non si poteva pretendere che tutte le disgrazie coinvolgessero tutti): fiumi insanguinati ce l’ho, falsi profeti ce l’ho, terremoti a iosa, vulcani in fregola a paccate, tsunami idem, epidemie una dietro l’altra, guerre a nastro, oggetti volanti non identificati come se piovessero. Chissà che su una di quelle navi spaziali non ci sia proprio Giovanni con lo sguardo da triglia di fronte a cotanto spettacolo. Mancano all’appello la pioggia di meteoriti e i tre giorni di buio ma non è detta l’ultima parola.

Intanto il 21 dicembre 2012 si avvicina inesorabilmente, nonostante il tempo non esista, e la voglia di fuga dilaga. Ho ricevuto alcune email da persone intenzionate a lasciare il Belpaese alla scoperta di nuovi mondi. Credo che pubblicherò a breve un post ‘aperto’ in cui rispondere alle domande dei singoli a beneficio di tutti.

Ho visto che da alcuni giorni si fa un gran parlare del fuori onda televisivo di Favia che pare sputtanare il Movimento 5 Stelle. C’è qualcosa che non mi torna in tutta la faccenda. E’ evidente che il presunto fuori onda era stato organizzato con largo anticipo e quindi tutti lo sapevano, compresi Grillo e Casaleggio che non sono due venuti giù dalla montagna del sapone ma due volponi pappa e ciccia col GOI. Se l’hanno fatto, quindi, avevano le loro buone ragioni. Forse l’organizzazione verticistica del movimento sta diventando troppo difficile da occultare ed è in programma una revisione della struttura, un restyling che cambi tutto e niente, come è ovvio. Forse si sono accorti che quando trovi gente come Favia, disponibile a mettere in scena tragicommedie televisive del genere, non è il caso di limitare a due stagioni la loro militanza nel cast. Il rischio è che quelli, a scadenza di contratto, vadano a recitare per qualcun altro. In questa contingenza storica, l’unico partito di cui fidarsi è quello che esorta i cittadini a non andare a votare, tutti gli altri sono nello show.

Sommersi fino al colon
E mentre gli operai della metallurgia e petrolchimica straniera su suolo italico combattono – si fa per dire – nelle piazze per difendere il loro diritto ad avvelenare sé stessi e gli altri, i rotocalchi cominciano ad occuparsi della base sottomarina sarda di Prepuzio. Come spesso accade, i frequentatori abituali di TNEPD erano a conoscenza della faccenda con largo anticipo, in questo caso un quadrimestre.

L’hanno già trovato il sommergibile?

Mi raccomando, chiappe strette ed occhi spalanacati, rigorosamente in quest’ordine.


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