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Son sempre buone notizie

Da Flavialtomonte

“Prima la buona o la cattiva?”
“Prima la cattiva.”
Perché ci piacciono le notizie, in un modo o nell’altro.
Come quando ci apprestiamo a leggere un giornale, scorriamo subito sulla notizia più tragica.
Guardatevi con quale intensità vi dilettate a leggere, con quale atteggiamento fortuito e carnale, curioso e anche credulone a volte. Rabbioso e tenace. Come una lotta guerra e pace, disarmante e appestante come una capra all’ovile davanti ad un moscone svolazzante dal ronzo chiassoso e fulmineo, disturbante.
E quando gli occhiali sembrano cedere prima delle palpebre, un colpo sul naso e tornano su. “È un ordine!”.
Alla fine della lettura, quando le mani son macchiate di un nero pastoso e ruvido, giù un sospiro, qualche parola tra i denti, uno sguardo confuso, e pronti a confessare tutto. Siamo lì lì per arrenderci.
“Adesso puoi dire la buona!”
“E ormai a che serve?”


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