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sondaggio capodanno

Creato il 31 dicembre 2011 da Lapulceonline

CAPODANNO, IL LUSSO DELLA CASA

Da un sondaggio lanciato da Papillon gli italiani riscoprono il piacere del Veglione in casa con gli amici. Con qualche sorpresa.

La community di Papillon, il movimento di consumatori fondato dal giornalista Paolo Massobrio, ha lanciato un sondaggio sulle feste di fine anno dove emergono sorprese. La prima è che i dati non si discostano sostanzialmente da quelli dell’anno precedente anche se aumenta la propensione a celebrare Capodanno in casa.

L’85% sceglie infatti di passare l’ultimo dell’anno in casa propria con la famiglia oppure da amici, mentre solo il 12% opterà per ristoranti e locali, per lo più in località di villeggiatura. Tra i piatti must vince a dismisura il cotechino con lenticchie indicato come piatto simbolo del Capodanno dal 75% del campione, seguito dal pesce (10%) in particolare crostacei. Dai pensieri scompaiono i dolci tipici delle feste come il panettone e il pandoro indicati solo dal 7%, mentre resistono alcune arcaiche tradizioni come l’uva bianca e il melograno che per il 10% rappresentano ancora un simbolo di fortuna e ricchezza per l’anno a venire. 

 C’è poi chi non rinuncia alla pizza e chi predilige primi tradizionali (per il 9% non possono mancare cappelletti e ravioli in brodo), ma spuntano anche inusua li abbinamenti come gamberi e lenticchie. Tra i vini si affermano il Franciacorta, poi Prosecco e Cartizze (indicati con la corretta denominazione dal 30% degli intervistati), che nell’immaginario collettivo affiancano lo Champagne che berrà o aspira a bere il 20% del campione.

. Il 5% non rinuncia ai rossi importanti, tra cui vincono Brunello, Barbera e Sagrantino di Montefalco.

E tra i consigli di Papillon, nome anche di un periodico “di sopravvivenza gastronomica” che è appena uscito col suo 62° numero, ecco i dettagli sul brindisi: “Che sia col vino migliore che abbiamo in cantina – dice Massobrio – che non necessariamente deve fare il botto.

“Non è tempo di ostentare abbondanza di cibarie – continua Massobrio – ma di scelte, che siano sempre nella direzione della qualità e della misura. Questa è la vera indicazione che emerge per il 2012, dove l’attenzione verso i prodotti migliori di casa nostra segna comunque un punto di non ritorno. Dalla qualità, l’Italia può davvero ripartire”.


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