Il 23,3% degli italiani usa il telefonino per telefonare: è quanto afferma Kingston Technology in seguito ad un recente sondaggio, condotto su un non meglio precisato campione di utenti italiani di telefonia mobile e reso noto attraverso un comunicato stampa rilanciato da testate e siti web.
Oltre al limitato uso telefonico del cellulare (a cui si aggiunge peraltro un 9,7% di utenti che si limita all’invio di SMS), la ricerca rileva inoltre che:
- il 33,3% degli intervistati ammette di servirsi del cellulare principalmente per attività social su Facebook, Twitter, Instagram e via dicendo
- il 26,4% lo utilizza per chattare su WhatsApp
- il 32,9% dichiara che la perdita più scioccante sarebbe quella del proprio smartphone (al secondo posto della classifica degli smarrimenti più temuti si registra che il 19,7% teme la perdita di un dente e – pensate – solo al quarto posto, con un 11,8%, si posiziona la perdita delle chiavi, quali però non si sa: di casa? dell’auto? della cassetta di sicurezza? già che ci siamo, si poteva dettagliare)
- il 21,1% utilizza il cellulare per distrarre i figli durante una cena al ristorante, evitando fastidiose scorribande tra i tavoli (ignota la percentuale di genitori con bimbi piccoli che gettano per terra il telefonino mandandolo in mille pezzi, così come non è pervenuta quella dei bimbi in grado di cancellare, inavvertitamente e in pochi secondi, ogni contenuto multimediale presente sull’apparecchio, categoria di cui anche mio figlio fa orgogliosamente parte)
- il 57,9% dichiara di non aver nulla da nascondere (“ma forse non era completamente sicuro della forma anonima del questionario”, sottolinea l’azienda)
- il 22,4% ammette, per evitare di essere colto in flagrante, di non lasciare mai il telefono incustodito
- il 10,5% invece, mette al riparo le attività sommerse da occhi indiscreti inserendo un codice d’accesso al telefono
- il 41,3%, solo 5 anni fa, riteneva impensabile che il cellulare avrebbe sostituito il navigatore satellitare (qui c’è un po’ di digital divide culturale, 5 anni fa i cellulari col navigatore integrato esistevano già)
- il 26,7% non avrebbe mai pensato di poter identificare le canzoni che passano per radio semplicemente aprendo un’app
- il 13,3% non si sarebbe immaginato di poter addirittura ritoccare foto o arricchirle con effetti speciali
- il 43,6% dei rispondenti considera fondamentale la velocità del proprio smartphone, il 39,7% ritiene che sia molto importante.
Ora, leggendo il questionario e rimanendo perplesso sull’utilità pratica di questa indagine di mercato per la mancanza di ulteriori rilevazioni, più o meno orientate al marketing (quanti lo usano per scattare foto, registrare video, gestire mail, per la bussola, per ascoltare musica, leggere gli e-book? quanti vorrebbero un app per soffiarsi il naso in mancanza del fazzoletto?), mi sono chiesto “ma dove vogliono arrivare?”
La risposta è arrivata subito dopo lo snocciolamento di queste intriganti percentuali:
“Siamo perfettamente consapevoli che al giorno d’oggi navigare, aprire, chiudere e passare da un’app all’altra, avere un device con prestazioni soddisfacenti sia davvero una priorità. Per questo diventa sempre più decisivo il ruolo delle schede di memoria aggiuntiva che offrono allo smartphone capacità fino a 64GB. Kingston ha pensato di ampliare la memoria dei dispositivi mobili con schede microSDHC in modo da poter sfruttare al massimo le potenzialità di questi oggetti diventati indispensabili”
Il “sondaggio”, sostanzialmente, perde intenzionalmente l’occasione per sottolineare quanto siano cambiati i nostri usi e costumi legati al telefono cellulare, evoluzione che è parallela a quella dello stesso apparecchio, trasformatosi ormai in un microcomputer tascabile in grado di fare cose che 30 anni fa non faceva nemmeno un più ingombrante Commodore 64 o un Sinclair ZX Spectrum. Non rileva che un iPhone 5 o un Samsung Galaxy S4 sono dispositivi sostanzialmente diversi da un Nokia 105 (che con un prezzo intorno ai 15 euro si può permettere di essere un semplice telefono cellulare e nulla più).
Perché lo scopo è parlarci di schedine di memoria. Che su un semplice telefono cellulare non servono.