Fassino è dato al 51%, Coppola al 32%, Musy al 7%, Bertola al 3,5%. Quello di Fassino è forse il dato che più si scosta dalla linea tracciata finora perché il 51% è sì un risultato da vittoria al primo turno ma non è molto lontano da quel 50,1% che rappresenta la soglia al di sotto della quale si andrebbe al ballottaggio. O comunque non è così lontano come quel 57% a cui veniva dato qui.
Un ballottaggio che, per il centrodestra, sarebbe quasi una vittoria - dice l'articolo. Io non mi azzarderei a scrivere queste belle parole: il cdx torinese ha dato di sé un'immagine scadente di partito rissoso condizionato da beghe interne che, lo ripeto, all'esterno non interessano minimamente. In quanto a candidature condivise sono riusciti a fare peggio del PD locale, che anche lì ce ne vuole. Per poi ottenere quale risultato? Non raccogliere nemmeno un 40% e, anche se riuscissero ad arrivare al ballottaggio, la sfida Fassino-Coppola finirebbe 64 a 36. Un disastro completo insomma. Ed è un peccato perché Coppola mi sembra una persona più o meno intelligente e comunque un candidato - in condizioni normali - presentabilissimo, lontano anni luce dal Berlusconismo che provoca orticarie a tutti i torinesi.
Anche Musy è sotto tono. Un 10% poteva essere alla sua portata, ma l'UDC a Torino non ha mai sfondato e, quanto a FLI, i nuovi partiti non hanno mai fatto breccia nell'opinione pubblica. Vedi SEL, che non è mai andata oltre il 3%, e che il sondaggio dà quest'anno al 5,5% quando nazionalmente è sopra l'8%.
Un'altra sorpresa che riserva il sondaggio è il risultato dei Grillini, con Bertola al 3,5% a un passo dall'ingresso in Sala Rossa.
Per quanto riguarda le coalizioni, il csx arriva al 49%, il cdx al 33% e il terzo polo al 7,5%. Anche da questi numeri si vede che Fassino è capace di intercettare il 2% di voti in più della sua coalizione, mentre gli altri due candidati ottengono una percentuale inferiore rispetto ai partiti che rappresentano.