La nomina della pornostar potentina all’ufficio stampa dell’istituto nazionale di geologia e vulcanologia si aggiunge a quella del professore di ginnastica in quota Gelmini
Due belli all’INGV: se ci fosse un terremoto, siamo ufficialmente fottuti.
Se non fossimo un paese con gravissimi problemi di dissesto idrogeologico e non ospitassimo un paio di vulcani attivi sparpagliati nel meridione d’Italia, potremmo liquidare la cosa con grasse risate e battutine al veleno.
Ma purtroppo, l’albo d’oro recente dei terremoti nel nostro paese vanta un medagliere di tutto rispetto: Friuli 1976, Irpinia 1980, Noto 1990, Umbria 1997, Molise 2002, Abruzzo 2009 e Emilia 2012. Non scomodiamo il Belice ’68 e Messina 1908, ma la geologia in Italia è una cosa seria, non certo roba per bellocci e aspiranti tigri del ribaltabile.
Suscita infinite perplessità la scelta di nominare, alla presidenza dell’istituto, un insegnante di ginnastica in quota Gelmini (quella del tunnel tra il CERN e il Gran Sasso, per intenderci), un certo Massimo Ghilardi che non vanta significative competenze curricolari in ambito geologico (si apprezzi la perifrasi utilizzata per evitare un laconico “incompetente”). Promotore finanziario, diplomato ISEF e laurea in sociologia, sembrerebbe più adatto a ruoli di public relations che alla direzione di un’istituzione che potrebbe attingere a piene mani dalle folte schiere di laureati in materie scientifiche che, nel nostro paese, vengono messi sotto contratto con appena 800 euro al mese. Uno scandalo per chi ha condotto percorsi di studio impegnativi e specializzanti, diretti espressamente alla conoscenza delle affascinanti scienze della terra: e se proprio non ci volevano mettere un super scienziato, che almeno ci si servisse di un Cetto La Qualunque in grado di distinguere un sisma dal passaggio di un treno ed un’eruzione da un incendio boschivo. Se i criteri per dirigere un istituto di vulcanologia sono questi, almeno due terzi di italiani hanno rischiato di vedersi nominare al posto dell’ insegnante di ginnastica bresciano. Altro che garanzie di competenza e preparazione.
La nomina del bel Ghilardi non sorprende più di tanto: è il perfetto stile pidiellino, quello che piazza personalità gradevoli alla vista benché povere di contenuti specifici. La leggenda metropolitana racconta di un Ministro Profumo che non si è opposto alla nomina, pur di liberarsi del bresciano che al MIUR, dopo la cooptazione operata dalla Beata Ignoranza Gelmini, costava appena un centinaio di migliaia di euro pubblici l’anno. Siamo certi che le competenze del neo presidente dell’INGV avrebbero avuto più possibilità di essere valorizzate in ambiti diversi: al Coni, per dirne una, a “Centovetrine” o “Un posto al sole” per dirne un’altra.
Ma dalle nostre parti, la vulcanologia e la sismologia sono cose serie, non materie con cui non si scherza e alle quali regalare battute divertenti come quella sulle “placche tettoniche” della bella Miss Topazio, pornostar classe ’69 (quando si dice il destino, n.d.r.), più pratica di erezioni che di eruzioni, appena nominata a capo dell’ufficio stampa dell’INGV. L’ironia è una scelta di campo, tutti con le antenne drizzate ed i microfoni in vista, in attesa di interviste bollenti come le pellicole che hanno reso celebre modella già immortalata negli scatti di Playboy e in diverse pellicole a luci rosse.
La cosa che più colpisce è l’innocenza della la bella Sonia, qualità che fa a pugni con un passato da attrice porno.
Intervistata in merito alla sua ascesa all’ufficio stampa Ingv, non fa mistero di essere stata favorita dall’intervento di un politico, perché in Italia funziona così. Non vogliamo interrogarci sul chi possa essere, non ci riguarda, anche se il fatto che non sia stata nominata in precedenti ministeri o sottosegretariati sembrerebbe poter scagionare il primo sospettato (non facciamo i santarellini, abbiamo tutti pensato a “Lui”, quando abbiamo letto della raccomandazione di un politico…). Sonia Topazio si aggiunge a quella schiera di bellezze che non possono, con tutto il dovuto rispetto, ambire a divenire classe dirigente di una nazione all’avanguardia.
E’ finito il tempo delle Minetti e delle Carfagna, è da scongiurare il tempo delle Sara Tommasi (che minaccia di scendere in politica!) e delle Topazio. Finché si prendono anche astrattamente in considerazione le possibilità di affidare ruoli di rilievo a persone impreparate, non riusciremo ad uscire dalla crisi socio culturale che rischia di devastarci per i prossimi cinquant’anni.
Cos’altro aggiungere? Ghilardi ci insegnerà a scappar via alla prima scossa, la Topazio sarà solidale con le donne e insegnerà loro a scuotere i propri uomini fino alle fondamenta.
E comunque, non c’è che dire, l’INGV è proprio un istituto all’avanguardia che non si fa mancare nulla e che rispecchia esattamente l’attuale situazione geologica sotto la Pianura Padana: un gran bordello in cui nessuno ci capisce una mazza…