Sonny Bill scuote il rugby as we know it

Creato il 11 maggio 2011 da Rightrugby

Prima guardate il video qui sotto, poi accenniamo alle polemiche che questo modo di giocare sta scatenando. Trattasi di Sonny Bill Williams, che come ponevamo in evidenza nel post sull'ultimo turno di SuperXV, a Città del Capo contro gli Stormers ha dato produttivo spettacolo, con quel suo modo incredibile di lanciare costantemente i compagni outside o in incrocio inside, mediante offload di tutti i generi con un timing perfetto. Godetevene qui diversi in meno di quattro minuti:


Incredibile eh? Qui SBW è no limits: ha l'ansia di tener viva quella palla tipica degli ex League e la sicurezza da mediano nell'aprire qualsiasi offload, dritto o rovesciato che sia: come lui solo Carlos Spencer. Il tutto accoppiato alle capacità di sfondatore, per cui gli devi andare addosso in raddoppio ma in quel preciso istante lui apre; in più ha le doti di difensore - notato come strappa palla di mano a Gio Aplon per poi scaricarla immediatamente?
Se riuscirà a sopravvivere dagli infortuni che stanno falcidiando i Crusaders (e a quelli rimediabili nell'incontro di boxe programmato a Christchurch tra poco), Williams è il miglior candidato ad essere la sensation dei prossimi Mondiali. Ribadiamo, non solo per potenza pura alla Jonah Lomu o per skill sopraffini ma per tutto assieme, fuso oltretutto in un modo innovativo di interpretare il ruolo di primo centro.
Tutti d'accordo quindi, siamo di fronte al nuovo fenomeno del rugby, uno destinato a cambiare i paradigmi? No, c'è qualcuno a cui questo modo di giocare proprio non va. E' il solito Peter de Villiers allenatore degli Springboks, che ha accusato il fenomeno neozelandese addirittura di "corrompere" le future generazioni.
"Backhand passes shouldn't be the norm... now everyone wants to do that kind of nonsense", ha detto, e i giovani perdono tempo a imitarlo in tali pratiche a suo avviso controproducenti. Non c'è alcun controllo in quel tipo di azione, dice DeVilliers: "Il suo non è un rugby maturo, è tutto sbagliato quel che fa rispetto ai canoni del rugby". Sarà, lo si dice di tutti gli innovatori.  De Villiers è certo che quando SBW si troverà in contesti internazionali, questo suo modo di interpretare il gioco tutto ricicli rivelerà i suoi problemi. Che possa risultare rischioso, non ci piove; certo però che gli Stormers cui il centro ex Tolone era contrapposto, possiedono da un paio di stagioni la miglior difesa dell'Emisfero Australe, se non son riusciti a fermarlo loro...
Ma PdV liquida il problema con nonchalance: "If you close down his space, put pressure on him and hit him hard, and if you don't dance around with him like he does, then no way...". Più facile a dirsi che a farsi, sembrerebbe. Vedremo se al Mondiale o prima, nelle fasi finali del SuperXV o nel corso del TriNations, qualcuno sarà in grado di prendergli le misure. Altrimenti prepariamoci a celebrare l'uomo che riporterà il titolo in Nuova Zelanda dai tempi di John Kirwan. 

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