Come nell'Ottocento. Le strade invase dai topi, richiamati fuori dalle fogne dalla puzza insopportabile di monnezza. Un quartiere ridotto a una miserrima discarica a cielo aperto. E ora? Dopo i topi aspettiamo l'epidemia di leptospirosi? O forse di colera? A Roma non c'è da stupirsi più di nulla ormai. Una città avariata, marcia, incivile, preistorica, vive letteralmente sommersa dai rifiuti. E ora anche dai topi di fogna che scorrazzano indisturbati per le strade. Un ufficio del Municipio è già stato chiuso per "ritrovamento non solo di feci ma anche di topi sotto alle scrivanie dei dipendenti" (sic), ma ora arrivano segnalazioni della (presunta) presenza di topi addirittura in una scuola elementare. E il Comune? Incredibile ma vero, se ne lava le mani, perché NON CI SONO I SOLDI PER LA DERATTIZZAZIONE! E allora va bene così, e aspettiamo tutti insieme l'epidemia di colera o di leptospirosi. Forse una invasione di ratti NON E' ABBASTANZA per far capire ai romani che la situazione è drammatica. Ma raccontiamola tutta la storia.
Come si è arrivati a questo punto? Sono mesi che denunciamo la situazione di indecente, raccapricciante degrado delle strade dei quartieri Marconi e Monteverde. Il primo, in particolare, versa in condizioni di vera emergenza sanitaria. La colpa è dell'AMA, che qualche anno fa ha istituito un demenziale sistema di raccolta rifiuti con "punti di raccolta", le cosiddette "isole ecologiche". In un quartiere popolato per lo più da anziani, l'intelligenza dei nostri amministratori ha partorito un'idea tanto stupida e suicida da non sembrare vera. Per farla breve, secondo le attuali disposizioni, gli abitanti del quartiere sono costretti non solo a farsi (almeno) 300 metri a piedi per andare a buttare la monnezza al punto raccolta più vicino, ma anche a rispettare gli orari della raccolta stessa. Ve l'immaginate voi un esercito di ottantenni col bastone in una mano e il sacco della monnezza nell'altro? Noi no, e difatti la situazione è drammaticamente precipitata. A seguito di questa furbata memorabile dell'AMA, il quartiere - un tempo quantomeno decoroso - si è rapidamente ridotto in queste raccapriccianti condizioni.
E l'AMA? Anziché prendere atto del FALLIMENTO TOTALE della "strategia" di raccolta dei rifiuti messa in atto nel quartiere, se ne è allegramente lavata le mani. La raccolta così com'è va avanti e non si cambia. Per dare la sveglia a chi di dovere aspettavamo i topi. Lo abbiamo detto più volte, quando arriveranno forse qualcuno aprirà gli occhi, qualcun altro protesterà, ecc. E stavolta non c'è la nemmeno "scusa dell'estate", visto che siamo in pieno ottobre. Ebbene i topi sono arrivati, ma i caproni che popolano questi quartieri non hanno mosso un dito. Passeggiando per le vie di Marconi si assiste a scene surreali di anziani e anziane che schivano montagne di immondizia come se nulla fosse. E ora che si fa? Aspettiamo l'epidemia di colera? La leptospirosi?