"Ecco il mio dizionario di dialetto borghigiano doc"
AAA cercasi sponsor per il dizionario etimologico di dialetto borghigiano. I fidentini avranno un loro dizionario tutto in dialetto borghigiano. E questo grazie all’immane lavoro della studiosa fidentina di vernacolo, Claretta Ferrarini, fresca dell’onorificenza di «Cittadina benemerita» conferitale dal sindaco Cantini, in una seduta del consiglio comunale di giugno. Ma purtroppo se non arriveranno le sponsorizzazioni il dizionario etimologico rischia di rimanere in un cassetto, in quanto per l’autrice sarebbe troppo oneroso pubblicarlo con le sue sole forze. E sarebbe un vero peccato, visto quanto ci ha lavorato la Claretta. «Sono finalmente arrivata alla zeta, con l'ultima parola “zuviar” che significa lavorare di grane lena - ha dichiarato soddisfatta la Ferrarini - dopo avere lavorato per trent'anni alla realizzazione di questo dizionario, che raccoglie tutti i vocaboli, i verbi, gli avverbi, in dialetto borghigiano. E tutto grazie solo al mio intuito e alla mia memoria, perché il vernacolo borghigiano non è espresso per etimologia in nessun libro. Adesso spero nelle sponsorizzazioni per riuscire a pubblicare questo lavoro davvero prezioso per la città. Devo completarlo con alcuni dettagli, come ad esempio le foto, di alcuni attrezzi, che potrei trovare in qualche museo della civiltà contadina. Il mio sogno di vedere pubblicato il dizionario etimologico potrebbe avverarsi entro un anno». La prima voce del dizionario di vernacolo borghigiano è la lettera «A», che viene trattata da Claretta in tutte le sue forme, con accenti vari, dieresi e altro. Ad ottobre intanto Claretta Ferrarini presenterà la sua Genesi, il «suo» primo libro dell’Antico Testamento, in dialetto borghigiano. C'è attesa per questo volume della Claretta che fa seguito ai Vangeli, alla Bibbia, ai libri di cucina e ad altre preziose pubblicazioni, che segnano pagine nel grande libro della storia del dialetto fidentino. Fra l’altro Claretta Ferrarini ha fondato in città, sempre per amore del dialetto, anche l' Accademia del «Rumäl». E’ nata questa insolita accademia, per sancire le regole del vernacolo borghigiano. E lei, Claretta Ferrarini, «purista» del dialetto borghigiano, come ama lei stessa definirsi, aveva auspicato da decenni la fondazione in città di una «Accademia del Rumäl», ossia «della crusca». Un’accademia, per sancire una volta per tutte, le modalità di struttura del dialetto borghigiano. Insomma la Claretta proprio non ci sta, a vedere il suo amato vernacolo borghigiano, stravolto.