Montesquieu ci manca tanto, eccome. Non sono tutti capaci di scrivere le “Lettres persanes”, d’accordo, non s’invoca nemmeno una grandinata di libri uguali; poi di filosofi di tale schiatta se ne plasmano assai di rado. Si formano infatti personalmente ma anche collettivamente, dico, giacché li formi anche tu, lettore che discuti animatamente e ti picchi di interporre concetti contro la forza di gravità della conversazione, che lasciata andare tende ad assecondare gli istinti grevi, eppure con un colpo d’ala voli oltre i plumbei muri dell’irriflessa tradizione.
Lettere persianescritte non dalla Persia d’allora – correva il secolo XVIII – bensì dalla Francia patria dell’autore, che scriveva fingendo d’essere straniero, tanto per guardare con occhio straniero quel che accade in casa ed eventualmente sfuggire alle ritorsioni. La forza della tradizione è come la gravità: porta in basso, schiaccia, appiattisce persino il cittadino del mondo che parla dentro ciascuno di noi. E viene zittito soprattutto da’ preti e dai loro fanatici sostenitori (ce ne sono tanti).
Woody Allen è meglio di Ratzinger
La scuola statale, laica, comunale (secondo livello e grado) il suo messaggio lo dà, alla grande e lo deve dare. E’ un pensiero civile svolto mirabilmente da eminenti personaggi senza tonaca. E soprattutto il messaggio lo dona con la capacità degli insegnanti e la loro difficilissima arte e scienza di farsi ascoltare dai turbolenti bambini e ragazzi. Ma davvero qualcuno crede veramente che i valori li trasmettano solo i preti o i genitori cattolici? Nessuno del centrodestra o del centrosinistra o degli astensionisti ha mai letto un libro? Il Comune davvero non ha niente di niente da dire? Ma che strano!!! Che strano!!!! Chiedono soldi allo stato per finanziare le propagande elettorali poi un messaggio intelligente per i giovani e i ragazzi non lo indicano! Nemmeno indicano una via per arrivarci! Complimenti e grazie!
Ahi scuola pubblica, quanto t’hanno subdolamente insultata, disprezzata, odiata, quante sciocchezze sono state dette sulle private paritarie scuole (“seguono meglio gli studenti”!) pagate a carissimo prezzo da tutti i contribuenti e con tremende rette da svariate centinaia di euro per le famiglie coinvolte, perché si reggono con oneri dallo Stato (quando mai un presidente della Repubblica ha applicato quel “senza oneri per lo Stato” scritto chiaro nella Costituzione?)!
E invece no: i ragazzi finiscono, indifesi, in mano a’ preti, condotti al seminario in massa, credendo di ricevere chissà quale insegnamento. Ma così perdono il grande insegnamento della laicità dello Stato, che significa intanto indipendenza dalle pressioni spaventose del Vaticano, che indirettamente si sostituisce allo Stato e scrive le leggi italiane tramite i suoi politici pagati con i soldi nostri.
Laicità significa intanto decidere autonomamente, da soli, senza che il furbo sacerdote pensi al posto tuo. Significa usare la tua bella mente, libera, intelligente, capace di porre domande senza farsi condizionare dalla prepotenza altrui. Esser cristiani si può eccome, ma per scelta, non è bello esserlo per forza e imposizione. La scuola pubblica, dello Stato (lo Stato non è un “dio”, non è la Burocrazia, sono bensì tutti i cittadini nella loro vita di ogni giorno, i cittadini che consolidano l’idem sentire parlando tra loro ogni dì).
Ma la Federazione diocesana oratori, che riceve soldi senza nemmeno rendicontazione dal Comune di Cremona, 40mila euro acchiappati senza che il Comune spiegasse a quale scopo li versava, procede come un esercito la sua allegra e pericolosissima crociata. Linko il comunicato apparso sul sito della Focr, che descrive anche la giornata tipo, scandita con alacre ritmo da esercitazione militare (dello spirito naturalmente). Con la Chiesa cremonese nessuno discute, si nota. Vietato discutere, grazie a Corada, Bodini, partiti di centrosinistra che non si confrontano per nulla, non discutono, ma obbediscono, si genuflettono. Gli inviti di Titta Magnoli, segretario provinciale del Pd ed ateo professo senza problemi di coscienza, cadono nel vuoto. Si ha paura di fare libera conversazione, come fosse un affronto e non un diritto.
La fede è una libera scelta. Ma una scelta adulta. Condizionare i bambini non è una bella cosa. Spingere i ragazzini a diventare per forza cattolici è strano, se la fede risponde a una sensibilità profondissima e personale.
Ma Kierkegaard è finito all’indice? Vietato leggerlo? Sì, era vicino ai protestanti, ma soprattutto era cristiano. Era contro il battesimo dei neonati, contro la tradizione che si perpetua senza neanche pensarci su. Lo scandalo che ha dato Gesù Cristo così diventa amministrazione burocratica di massa di una religiosità scontata, banalizzata, trasformata in marketing. Tant’è vero che collabora a queste adunate di massa dal costo di trenta denari (30 euro è il prezzo dell’iscrizione), il Centro diocesano vocazioni, con evidente intenzione di conculcare vocazioni! Pare uno scherzo, invece è tentativo di reclutamento!
A questo gioco al massacro delle giovani e migliori menti delle nuove generazioni si può dire di no, per promuovere non un insensibile ateismo, ma la libertà di pensiero. Tra l’altro questo è un grande insegnamento della Repubblica Democratica Italiana. L’allevamento non del super-uomo, ma del sotto-uomo, che s’inchina prono alla fede canina di Abramo, pronto ad ammazzare anche il figlio in sacrificio per far onore a dio (Woody Allen giustamente scriveva in una parodia yiddisch, carica di umorismo ebraico, della vicenda di Abramo: “Abramo, che fai, fermati, è uno scherzo! E tutte le volte che odi nel deserto una voce ben modulata che ti dice di uccidere tuo figlio tu alzi il coltello?” E Dio sghignazzò prendendo in giro il padre delle religioni monoteiste). Ecco la Focr, qui sotto (il neretto è mio, questi qui dividono tra maschi e femmine, come se non avessero niente da dirsi):
0.000000 0.000000«Date voi stessi da mangiare» è lo slogan del prossimo anno associativo dell’Azione Cattolica Italiana ed è il titolo dei tradizionali esercizi spirituali che l’ACR cremonese propone tra la fine di agosto e l’inizio di settembre ai bambini delle elementari ea i ragazzi delle medie nel Seminario vescovile di via Milano 5. «È un’esperienza consolidata – spiega don Maurizio Lucini, assistente diocesano ACR – che raccoglie sempre un significativo numero di partecipanti. Vincente è la formula che alterna tempi di seria riflessione sulla Parola di Dio a momenti di gioco e di fraternità». L’icona biblica che accompagnerà le riflessioni sarà la moltiplicazione dei pani e dei pesci secondo l’evangelista Luca (9, 10-17).
«Manterremo – continua don Lucini – i quattro turni con la divisione in base all’età e tra maschi e femmine, così come la scansione temporale di due giorni. Si inizierà a metà mattina con l’accoglienza e la prima meditazione, poi il pranzo, un piccolo break e, fino alle 16, i giochi che si concluderanno con la merenda. Alle 16.30 sarà proposta la seconda meditazione, quindi dalle 18.30 alle 19.30 spazio al gioco libero. Dopo cena gli educatori conduranno una serata organizzata. Il giorno successivo i ragazzi si alzeranno alle 7.30, seguirà la colazione e intorno alle 9 si inizierà con la preghiera e la prima meditazione della giornata. Alle 11, dopo una mezz’ora dedicata alla preparazione della Messa, ci sarà tempo per il gioco, che continuerà anche dalle 14 alle 15. Alle 15.30 le confessioni e poi alle 16.30 concluderemo con la Messa».
Questa la suddivisione dei turni:
30 – 31 agosto: bambine delle elementari. Detterà le meditazioni don Maurizio Lucini assistente diocesano dell’ACR
31 agosto – 1 settembre: bambini delle elementari. Detterà le meditazioni don Davide Pezzali vicario della parrocchia cittadina della Beata Vergine di Caravaggio
3 – 4 settembre: ragazze delle medie. Detterà le meditazioni suor Paola Rizzi dell’Istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda
4 – 5 settembre: ragazzi delle medie. Detterà le meditazioni don Marco D’Agostino, vicerettore del Seminario e responsabile del Centro Diocesano Vocazioni.
Scansione delle giornate
Primo giorno
10.00 accoglienza e prima meditazione
12.30 pranzo
14.00 gioco e merenda
16.30 seconda meditazione
18.30 momento libero organizzato
19.30 cena
20.30 serata organizzata
Secondo giorno
7.30 sveglia
8.00 colazione
9.00 preghiera e prima meditazione
10.30 preparazione messa
11.00 gioco
12.30 pranzo
14.00 gioco
15.30 confessioni
16.30 S. MessaGli esercizi, promossi in collaborazione con il Centro Diocesano Vocazioni e la Federazione Oratori, sono aperti a tutti, anche ai non iscritti all’Azione Cattolica Ragazzi: «È un’esperienza alla portata di tutti – conclude don Lucini -, ciò che si chiede è la disponibilità all’ascolto e alla vita fraterna. Nei momenti di riflessioni e di gioco, così come durante la notte, i bambini saranno costantemente sorvegliati dagli educatori».
È necessario portare con sè gli effetti personali, il cambio per due giorni, lenzuola o sacco a pelo, astuccio con biro e matite e se si possiedono un Vangelo o una Bibbia. La quota di iscrizione è di 30 euro.