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Sono le facce della stessa rabbiosa moneta, a fronteggiarsi nel piazzale. [A viso coperto]

Creato il 18 agosto 2014 da Achiara84 @madamaAly

A-viso-coperto-di-Riccardo-Gazzaniga

 

Due schieramenti nemici si sfidano ogni settimana su un terreno di rabbia e violenza: sono gli ultrà e i celerini. A Genova un gruppo di tifosi sceglie di non accettare imposizioni e ingaggia uno scontro frontale con la polizia. L’odio per le divise riesce a unire reduci del G8 ed estremisti di destra, adolescenti eccitati dalla guerriglia e uomini perseguitati dai fantasmi di un passato insopportabile.
Tra le forze dell’ordine c’è chi è acceso dall’adrenalina e chi non può liberarsi da un tremendo rimorso, chi vuole raccontare in un libro la sua storia e chi potrebbe segnare la propria con un errore fatale.

 

Quando ho sentito parlare per la prima volta di questo libro, son rimasta a pensare, molto combattuta se leggerlo o meno.

Poi, come spesso accade con i libri, è stato lui a scegliere me. Mi ha chiamata, e ho accolto questa chiamata nonostante non sia una lettura da ombrellone.

E mi son trovata davanti a 532 pagine di storie, comuni storie di uomini di ogni giorno, quelli che lavorano da una parte della barricata, e quelli che sono l’altra parte della barricata, senza neanche capirne il perché.

Credevo che, poiché Gazzaniga è parte di queste storie, fosse un racconto di parte. E invece… A un certo punto non sapevo più chi erano i “buoni” e chi i “cattivi”. O meglio, da entrambe le parti ci ho trovato la bontà delle idee, e l’incoerenza della violenza.

Per una che ha nella divisa, e in quello che rappresenta, la massima fiducia possibile, sapere di alcuni avvenimenti, e leggere in un romanzo che quello che si dice in giro ha effettivamente un fondo di verità, è come un piccolo terremoto. Di quelli che scuotono le fondamenta, pur non danneggiandole.

Ma leggere che, chi è dall’altra parte, a volte, ha delle ragioni “forti” e altrettanto giuste, ha riequilibrato l’ago della bilancia.

Forse 532 pagine sono tante, qualcuno ha detto troppe, io credo che avrebbe potuto essercene qualcuna in meno, e forse qualche intreccio meno… crudele.

Ma la storia, in alcuni casi, non si fa scrupoli, e va avanti. E questo libro è uno di quelli.

Tre stelle e mezzo. Pienamente meritate.

Piccolo appunto: nei ringraziamenti, il riferimento al tempo del lettore mi ha commosso.

Grazie a te, Riccardo Gazzaniga, per aver utilizzato bene quel mio tempo a disposizione.


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