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Sono napoletani i primati in campo medico

Creato il 22 febbraio 2014 da Makinsud

Una ricerca condotta dall’associazione Expertscape ha stabilito il primato internazionale di alcuni medici napoletani.Il dottore Cesare Gridelli, dell’ospedale Moscati di Avellino è stato definito come il miglior oncologo del mondo, e in particolare il primo per il trattamento del tumore al polmone. La dottoressa endocrinologa Annamaria Colai, docente dell’Università Federico II, la prima esperta al mondo per le malattie dell’ipofisi.
I parametri utilizzati per sancire i primati sono sono stati in particolare le ricerche e le pubblicazioni effettuate dai candidati negli ultimi 10 anni.

cesare gridelli

La coincidenza vuole che questi risultati si abbiano proprio in un momento come questo particolarmente delicato per la regione Campania, soprattutto a livello oncologico e in riferimento alle vicende della Terra dei Fuochi. Il dottor Gridelli ha infatti commentatosono davvero orgoglioso di questo risultato, è una testimonianza di come anche nel bistrattato sud si può costruire qualcosa. Effettivamente è una classifica molto rigorosa che tiene conto delle pubblicazioni e in particolare del valore di queste. Ossia l’importanza della rivista dove sono state pubblicate le ricerche e se da quelle ricerche sono nati altri studi sull’argomento. Immaginatevi quindi l’orgoglio che ho provato. Anche perché da napoletano e lavorando soprattutto ad Avellino, insomma vado avanti e indietro per quella che viene ormai chiamata Terra dei Fuochi ed è importante dare un segnale chiaro“.

Anche la dottoressa Colai attraverso le sue dichiarazioni si mostra orgogliosa della sue origini, e a tal proposito ha commentato “è certamente importante rappresentare ai più alti livelli la ricerca napoletana che non ha nulla da invidiare al resto del mondo. Il riconoscimento alla mia persona è importante proprio perché è la dimostrazione che anche nella nostra città è possibile raggiungere i vertici e, soprattutto, mostra il valore delle nostre strutture, dei tanti ricercatori validissimi spesso meno considerati perché vivono e lavorano a Napoli“.
Questi due esempi rappresentano appieno una sorta di riscatto per il sud, dove quotidianamente si incrociano infinite vite di lavoratori, di persone che adempiono con sacrifici e duro lavoro alle proprie mansioni, spesso sottovalutate a causa di una negativa etichettatura. Ma il sud è soprattutto questo, è terra di gente per bene e che è disposta a lottare per innalzare la bandiera del proprio paese. Ed è dunque proprio a loro che i giovani devono guardare, nella speranza di un futuro migliore.


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