Di che colore sono i protagonisti dei vostri “filmini mentali”?
Come scritto nel post sotto, sto leggendo “Viandanti della storia” di Chinua Achebe.
L’edizione della Fabbri editori è manchevole, dal punto di vista delle informazioni biografiche sull’autore, perchè non mi dice nè chi è, che cos’altro ha scritto, nè di che paese è originario. Per sapere che è nigeriano, ho dovuto ricorrere all’enciclopedia (non avevo voglia di accendere il pc per Wikipedia…).
Ma non l’ho fatto subito.
Prima ho iniziato a leggere.
Quando sono arrivata, diciamo, a pagina dieci, ho letto sull’enciclopedia che Achebe era nigeriano. E qua ho dovuto farmi un lavaggio del cervello.
Perché non so voi, ma io quando leggo un romanzo, mi faccio i filmini in testa, e i protagonisti, anche se non hanno lineamenti ben definiti, hanno ben definito il colore della pelle: bianco.
A meno che l’autore non specifichi all’inizio che si tratta di cinesi o africani.
Ma Achebe non ha fatto questa distinzione all’inizio. Esattamente come non la farebbe un Eco o un Giordano o un qualunque altro scrittore italiano. Perché l’autore sa che il lettore si immaginerà i protagonisti col suo stesso colore di pelle.
Se in un libro scritto da un italiano c’è un protagonista nero o cinese, bisogna esplicitarlo, esattamente come fa Achebe quando entra in gioco Mad Medico, che è bianco.
Allora io, quando ho saputo che Achebe era nigeriano (sono ignorante, poteva essere delle Hawaii o sudafricano), ho pitturato di nero tutte le facce dei protagonisti che mi erano entrati in testa.
E mi sono sentita una vera merdaccia.
Perché è facile dire “No al razzismo” e mettere “Mi piace” sulle foto inneggianti alla fratellanza su Facebook, ma noi, qui e oggi, ragioniamo con la testa da bianchi.
Forse un lettore americano o inglese, quando si crea i suoi filmini mentali, li riempie di protagonisti colorati, ma a me non viene spontaneo.
Razzismo strisciante?
Forse. Però i libri di autori africani o afroamericani aiutano ad eliminare alcune superficialità. O almeno a farcene rendere conto.
Solo che… ecco, entriamo in una libreria italiana. Quante opere di autori neri ci sono?
Ps: la tiritera sopra non giustifica gli stranieri che vengono in Italia e che rubano o ammazzano, checché me ne dica Stella & C.