Oggi ho appreso dal Ministero dell’economia e delle finanze che, praticamente, ero, anzi sono ricco e non me ne sono mai accorto, collocandomi in quel 20% di italiani che dichiarano tra i 26.000 e i 100.000 euro annui di reddito. Ben più del doppio dei poveri imprenditori che, in media, dichiarano meno dei propri dipendenti.
Addirittura supero i lavoratori autonomi, per non parlare poi del reddito d’impresa, che proprio me lo lascio alle spalle alla grande.
Immagino i notai, i dentisti, gli avvocati, gli idraulici, i dirigenti d’azienda mentre fanno la spesa al discount, mentre lasciano le loro utilitarie in garage, mentre attendono i saldi ai grandi magazzini per vestirsi.
Immagino gli operai che vanno in fabbrica con il SUV, gli impiegati che prenotano vacanze in luoghi esotici e i pensionati che spingono carrelli della spesa traboccanti di ogni ben di Dio.
E mi chiedo in che cazzo di paese abito…