Sono sereno.
Vengono presi con le mani nella marmellata, i nostri “novelli” politici e rispondono, serafici, che son sereni.
Sei sereno?
Allora sei scemo o sei incosciente o sei un impunito.
Perchè ad ognuno di noi arrivasse un avviso di garanzia per corruzione ed altre simili amenità verrebbe l’ansia e lo scoramento; a maggior ragione se sei innocente.
L’innocenza presuppone meraviglia, stupore ed angoscia davanti ad un simile evento.
Al massimo potremmo dichiararci fiduciosi nel corso della giustizia e nell’operato dei giudici, ma sereno…
Eppure questi, da Penati a Scajola ed aspettiamocene altri, solo questo sanno dire; non danno spiegazioni, non si dimettono, non fanno un plissè; dormono tranquilli e, soprattutto, son sereni.
Noi invece, tra tasse e balzelli, tra cassa integrazione e disoccupazione siamo angosciati, preoccupati, incazzati, consoliamoci, almeno, con la loro serenità.