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Sono un catorcio

Creato il 18 maggio 2011 da Valepi
Che i polmoni mi abbandonassero dopo meno di mille metri me l'aspettavo: non ho mai avuto fiato, nemmeno quando giocavo seriamente.
Che i polpacci al rientro a casa si sentissero materiale ricavato dal granito su cui poggia la mia terra me l'aspettavo: nemmeno il più abile stretching può salvarti dal post attività se se il massimo dell'attività fisica che ti concedi abitualmente e il carico e scarico della Princi dalla macchina.
Che l'acido lattico in circolo non avrebbe migliorato più di tanto il mio umore me l'aspettavo: in questo momento il mio Ph medio è più vicino a quello di uno yogurt della Marcuzzi che a quello di un essere umano.
Che il campo sarebbe stato pieno di giovani e meno giovani mooolto più allenati di me me l'aspettavo, ero preparatissima a non lasciarmi andare a pericolosi confronti: ho avuto culo, però! Era giornata di allenamento della squadra di atletica giovanile.
Che il pensiero più diffuso durante quei 45 minuti di allenamento (!!ahahahah!!) sarebbe stato "Ma chi me l'ha fatto fare!" me l'aspettavo: anzi, la prossima volta mi organizzo meglio, mi registro e me lo metto in loop sull'Ipod.
Che anche questa volta avrei aggiunto al mio personale manuale di anatomia l'esatta posizione di un muscolo che non immaginavo di avere e che si sarebbe manifestato attraverso il suo più comune sistema di comunicazione (il dolore), me l'aspettavo...
... ma, sicuramente, no!, non mi aspettavo che questa volta i nuovi (e doloranti) muscoli lanciassero il loro urlo dalle piante dei piedi.
Sono un catorcio!
Sto invecchiando!
Ma non demordo...
... forse!
Sono un catorcio

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