Magazine Diario personale
Gli italiani si dividono in mille modi diversi.
Noi e Voi.
Voi e Noi.
Chi siamo noi?
Chi siete voi?
Noi siamo quelli che non vivono nella terra dove sono nati, cresciuti e morti i propri antenati.
Noi siamo figli di siciliani, calabresi, pugliesi, sardi, veneti. Ma non stiamo in Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna, Veneto.
Noi siamo quelli che quando ci chiedono "Di dove sei?", rispondono "Di..., ma i miei genitori vengono da..."
Io sono di Torino ma i miei genitori vengono dalla Sicilia. Da Palermo. Dalla provincia di Palermo. Da Lercara Friddi.
Io sono quella a cui c'è sempre qualche piemontese che si premunisce di far notare "Tu sei nata qua, ma non sei piemontese."
Io sono quella a cui c'è sempre qualche siciliano che si premunisce di far notare "I tuoi genitori sono siciliani, ma tu no."
Io non lo so di dove sono.
Sono di Torino. Certamente.
Sono anche di Berlino. Per scelta, storia personale e naturale predisposizione.
Sono di Ajaccio col pensiero e di Atrani con i sogni.
Sono di Venere e pure un poco di Saturno.
Io sono della mia famiglia.
Appartengo ai timpuluna di nonna e ai cannoli di zia.
Al tivio. Alla cuccia.
Ai regali del 24 dicembre. Ai ricordi della festa di Costantinopoli.
Io non so cosa si provi a vivere nella stessa terra calpestata dai propri antenati.
Io non sono una quercia con profonde radici.
Io sono una pianta d'appartamento.
Ho il mio vaso. La mia terra.
Ma non fatevi ingannare, non sono una piantina delicata. Posso stare al sole oppure all'ombra. Vicino alla finestra o accanto a una porta. In montagna o in pianura.
Delle volte m'ingiallisco e perdo le foglie. Ma, a quel punto, basta travasarmi e acquisto nuova vita.
Io non ho le radici di un albero secolare ma i miei rami puntano in alto e sono carichi di gemme.
Io sono di Torino. Berlino. Ajaccio. Atrani. Venere. Saturno.
Io sono di questi luoghi e di tutti quelli di cui deciderò di essere.
E sì, sono anche di Lercara. Magari non sono siciliana. Ma sono di Lercara. Là c'è l'inizio della mia storia. Là c'è mio nonno. Là, prima o poi, ci sarò di nuovo anch'io.
E, potrete scommetterci, quel giorno qualche vecchietto si avvicinerà per dirmi: "Una Cole, vero? Si 'na stampa e 'na figura con tuo padre!"
Non ho bisogno di radici profonde. Chi sono e da dove vengo c'è lo scritto in faccia.
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