Dopo tanto parlare di ortaggi, dedichiamoci alla carne. E come ci piace fare, occupiamoci di un prodotto squisito ma raro, di una specie a forte rischio di estinzione. Parliamo della pecora “sopravvissana”
Questa razza nacque dalla pecora “vissana” nel XVIII secolo, da un incrocio fra arieti Merinos spagnoli, francesi e recentemente Gentile di Puglia ed era diffusa nel territorio laziale, per poi diffondersi nelle Marche e in altre regioni dell’Italia centrale (Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise, Puglia).
![Sopravvissana, una pecora da salvare Pecora 2.jpg](http://m2.paperblog.com/i/160/1601947/sopravvissana-una-pecora-da-salvare-L-Un__Ed.jpeg)
Ha un’ottima lana, di colore bianco, ma viene allevata principalmente per la carne eccezionale. Si dice addirittura che sia fra le migliori al mondo, rosea e poco grassa e nel Parco dei Monti Sibillini l'agnello è protagonista della cucina picena e del fritto misto all'ascolana. Ancora oggi, però, questa razza rischia l’estinzione. Come purtroppo molti degli animali "storici" italiani, anche questa razza ovina è stata prima accantonata, con l´introduzione di incroci sporadici e disordinati che hanno creato solo "inquinamento genetico", e poi rimpiazzata da pecore ed agnelli più adatti a "moderni" cicli d´allevamento, basati sulla quantità, che producono in fretta e a basso costo. Per i vegetariani, invece, ricordiamo che il latte è eccellente anche se piuttosto scarso e si ricavano degli ottimi formaggi freschi.
Come riconoscere questa autentica rarità ovina? Come abbiamo detto è bianca, con un profilo montonino nei maschi e rettilineo nelle femmine. Gli arieti hanno corna a spirale, mentre le pecore non le hanno. Questa la loro carta d’identità: provate a cercarle sui pascoli dell’Italia centrale. inserito da Elena Bianco