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“Sorelle” di Raina Telgemeier, Il Castoro -“Capriole” di Marina Girardi, Topipittori

Da Ilgiornaledeigiovanilettori

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Due racconti autobiografici a fumetti che mettono al centro viaggi e rapporti familiari: quelli di Raina Telgemeier e Marina Girardi sono libri lontani nello stile, ma attraversati dalla stessa sensibilità e attenzione verso i ricordi d’infanzia.

Se si accostano le copertine di Sorelle e di Capriole si nota facilmente che sono fumetti che interpretano il linguaggio dell’ottava arte in maniera assai diversa. Sfogliandoli le differenze si fanno ancora più evidenti.

Le tavole del fumetto dell’americana Raina Telgemeier, pubblicato, dopo il grande successo di Smile, sempre dalla casa editrice Il Castoro, sono disegnate nel solco della tradizione dei comics d’oltreoceano, appaiono pulite, definite, leggibili e spiritose.

All’opposto, le pagine del libro di Marina Girardi, pubblicato da Topipittori nella collana Gli anni in tasca graphics, non contengono nessuna vignetta, sono affollate di colori, tratti e parole scritte a mano, come un quaderno di viaggio.

Queste prime, semplici osservazioni mi confermano che il fumetto per ragazzi contemporaneo ha davvero tante espressioni, adatte a soddisfare lettori e lettrici dai gusti sia classici che ricercati, che non si accontentano del mainstream gremito di animali buffi, supereroi o streghette. Il fulcro sono da sempre le buone storie, quelle che emozionano, che coinvolgono, che fanno crescere leggendo.

Il fumetto per ragazzi contemporaneo ha tanti volti e molti di essi sono femminili: sempre di più autrici donne stanno emergendo in un settore tradizionalmente fatto da e per ragazzi e uomini. Per questo mi dispiace ancor di più apprendere che nella rosa dell’annuale e prestigioso Gran Prix di Angoulême, edizione 2016, non ci sia nemmeno una donna e che le fumettiste del Collectif des créatrices de bande dessinée contre le sexisme (che conta non solo sostenitrici francofone, ma anche italiane e americane), sia dovuto scendere in campo per denunciare tale discriminazione. [Aggiornamento: il Festival ha annunciato l’allargamento della rosa dei canditati al Gran Prix, che è un riconoscimento alla carriera e non alla singola opera di recente pubblicazione.]

E allora largo alle fumettiste!

Sorelle, di Raina Telgemeier, traduzione di Laura Bortoluzzi, editrice Il Castoro 2015, 15,50€.

Sorelle, di Raina Telgemeier, traduzione di Laura Bortoluzzi, editrice Il Castoro 2015, 15,50€.

Sorelle comincia all’incirca dove avevamo lasciato la giovane protagonista Raina, incarnazione dell’autrice da teenager, alla fine di Smile. Le difficoltà nel definire la propria identità, scegliere gli amici giusti e affrontare i cambiamenti nel delicato passaggio fra le scuole medie le superiori paiono essere ormai alle spalle, ma salgono alla ribalta i piccoli conflitti quotidiani di Raina con la famiglia, in particolare con la sorella minore Amara.

La storia del rapporto fra le sorelle è costruita attraverso una lunga serie di flashback, che mettono in evidenza le irriducibili differenze fra le due ragazzine sul piano del carattere, dei gusti per i giochi e per il cibo, delle attitudini. Nulla di insormontabile o che i lettori e lettrici – quelli con fratelli, sorelle, cugini o amici fraterni prossimi per età – non abbiano provato a loro volta. Ma con gli occhi dell’infanzia anche episodi minimi, come l’acquisto di un animale domestico o il trasferimento da una stanza all’altra, diventano tragici o epocali.

Un lungo viaggio in macchina per raggiungere i parenti lontani è l’occasione che serve a Raina adolescente e alla giovane Amara per fare i conti con le trasformazioni all’interno della famiglia – ne fanno parte anche un fratellino minore assai vivace e due genitori alle prese con difficoltà quotidiane e incertezze lavorative – e riscoprirsi più vicine.

Come è proprio del suo stile, che si ferma prima di scivolare nella caricatura, Raina Telgemeir spande una generosa dose di ironia su sé stessa e sugli altri personaggi che popolano i suoi ricordi, trasformando le tragicomiche vicende famigliari in una ritmata avventura on the road.

Capriole, di Marina Girardi, Topipittori 2015, 16€.

Capriole, di Marina Girardi, Topipittori 2015, 16€.

Racconta le estati trascorse in camper in viaggio per l’Europa in compagnia della sorella Sonia e dei genitori anche Marina Girardi, nel suo Capriole.

Autobiografico come vuole la vocazione della collana Gli anni in tasca, il fumetto ricostruisce graficamente l’infanzia dell’autrice come essa avrebbe potuto annotarla e disegnarla sul suo quaderno di scuola. In realtà il segno “sporco” e impreciso, le stilizzazioni, l’impronta grezza di matita e pastelli sulla carta è il risultato di una ricerca sapiente sulla forma e sulla grana che hanno i ricordi.

Le memorie sono affollate di personaggi – amichetti, parenti, creature immaginarie uscite dai libri e dai racconti dei grandi – ma anche di luoghi cardine, che formano una precisa mappa sentimentale – la casa natale, la nuova residenza, il paese dei nonni e delle vacanze.

Le tavole, punteggiate di didascalie in prima persona, annotazioni, fumetti, da principio possono apparire caotiche, ma piano piano dischiudono al lettore attento una miriade di trovate fantasiose e divertenti.

Capriole1
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Dopo le pagine blu della prima infanzia trascorsa in alta montagna, il capitolo verde delle estati all’aria aperta e il paragrafo dalle tinte bruciate, che contraddistinguono la vita in città, la seconda parte del racconto è tutta dedicata ai viaggi per l’Europa della famiglia Girardi: un’occasione per allargare gli orizzonti sia della giovane protagonista Marina che dei suoi lettori, ai quali l’autrice dona generosamente vedute di città e monumenti, scorci di vita vissuta e commenti arguti.

Con un omaggio finale ai viaggi più belli di tutti: quelli ispirati dalla lettura di un libro, sia esso Pippi Calzelunghe, Lo Hobbit o L’isola del tesoro!

Se volete acquistare on-line i due libri, collegatevi al sito della Libreria dei Ragazzi, oppure cliccate sulle copertine sottostanti:

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