Soresina, a settembre una sede dei medici di articolo 32, per aiutare gli immigrati clandestini bisognosi di assistenza sanitaria

Creato il 01 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Arrivano in Italia per ricominciare una vita e grazie a Maroni rischiano di non trovare neanche un medico

L’ex ministro Maroni (da oggi segretario della Lega), contrapponendosi fieramente anche a istituzioni internazionali, era riuscito a far passare una legge che toglieva l’assistenza sanitaria agli immigrati clandestini. Si trattava del “reato di clandestinità”. Non avendo residenza, i clandestini non hanno diritto all’assistenza sanitaria, sosteneva la Lega, che applicava così, consapevolmente o no, uno dei princìpi di fondo dei Tea Party americani, allora e ancor oggi in aspra lotta contro la riforma sanitaria di Obama. “Chi non è stato previdente e non ha risparmiato, non può pagarsi le cure: e allora se non è un buon cittadino, perché i contribuenti, che hanno figli, lavorano, fanno fatica per il bene comune, devono essere puniti al posto suo?”. E’ un discorso che gli avversari politici di Obama e dello stesso stato sociale spesso hanno ripetuto. E che ha iniziato a diffondersi in Italia da vari anni, in una versione benpensante quanto individualista.

Le leggi italiane distinguono tra residenza, cittadinanza, popolazione, ma l’associazione 32 si è attivata a tutela di un principio di civiltà. Non si può togliere l’assistenza sanitaria a un essere umano che sta male. E’ una crudeltà intollerabile che un immigrato, per quanto clandestino, abbia un attacco di appendicite acuta, o una sofferenza cardiaca, e la risposta del medico, che risponde a una deontologia professionale, al giuramento di Ippocrate, sia un padano “affari suoi”. Infatti non pochi medici leghisti si sono opposti a questa conseguenza incredibile della legge sul “reato di clandestinità”.

Oltre a Cremona, dove sono attive tre sedi dell’associazione Articolo 32 (dapprima nata per salvare i piccoli ospedali, poi assuntasi obiettivi ancora più urgenti), aprirà in settembre una sede a Soresina. Collaboreranno, garantendo i turni necessari, alcuni medici e infermieri professionali. Un ambulatorio sarà messo a disposizione dei pazienti. Soresina è stata scelta dall’associazione 32 per l’alta presenza di immigrati. La collaborazione della parrocchia di San Siro, sempre sensibile alle iniziative umanitarie, non è mancata.

p.z.

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