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Soresina, la foto della vergogna: sindaco e assessore dal parroco all’inaugurazione dell’ambulatorio dove poi hanno annunciato di mandare la polizia municipale

Creato il 25 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

A un invito del parroco un uomo politico non manca mai. Così, accanto a don Angelo Piccinelli, da sempre contrario a ogni forma di discriminazione degli extracomunitari, troviamo il sindaco Giuseppe Monfrini (Pdl) e l’assessore ai servizi sociali Luigi Vecchia (Lega Nord). Pare anche, ma è solo una voce riferita, che il primo cittadino abbia anche pronunciato una frase di apprezzamento per l’attività dei volontari di San Siro, che hanno messo a disposizione dei medici e paramedici di Articolo 32 un ambulatorio.

Soresina, la foto della vergogna: sindaco e assessore dal parroco all’inaugurazione dell’ambulatorio dove poi hanno annunciato di mandare la polizia municipale

Da sinistra Carlo Malvicivini (Volontari di San Siro), don Angelo Piccinelli, Carlo Giordano (Articolo 32), il sindaco Giuseppe Monfrini e l’assessore Luigi Vecchia

Ambulatorio dove verrà curato chi non ha la copertura del servizio sanitario nazionale. Non è un laboratorio fuori legge, ma perfettamente in regola. La legge Bossi Fini, che istituisce la figura del “clandestino” come una specie di virus da espellere al più presto, non vieta affatto però le cure da parte del volontariato. L’articolo 35, riportato qui sotto, riguarda proprio il trattamento sanitario. Dov’è il divieto per un medico e un infermiere professionale di curare gratis e volontariamente, senza spese per servizio sanitario pubblico?

Il comma 5 dell’art. 35 arriva a dire che:

5. L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano.

Quindi che si farà a Soresina? La caccia al clandestino malato? Ma con che coraggio? Con quale umanità? Poi una circolare regionale indica proprio di rivolgersi alle associazioni di volontariato. 

Soresina, la foto della vergogna: sindaco e assessore dal parroco all’inaugurazione dell’ambulatorio dove poi hanno annunciato di mandare la polizia municipale

Solo Soresina ha reagito prima con una indecorosa protesta di Soresina Libera, in cui si contestava il Comune perché non dava la caccia ai clandestini facendo applicare la legge. Ma la legge non vieta affatto il volontariato.

Poi l’amministrazione soresinese ha scritto una lettera al giornale di carta, un piccola lettera, un cui annunciava l’invio della polizia municipale per i dovuti controlli. Complimenti per l’umanità. Neanche il Vangelo ha insegnato nulla a quei signori del centrodestra, neanche la Costituzione, neanche la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, neanche la stessa legge Bossi Fini art. 35!!!!

In tutta Italia ci sono medici leghisti che offrono cure ai clandestini malati di malattie non da pronto soccorso, ma da ambulatorio medico. A Soresina no. Si specula per quattro voti in più o in meno.

Segue il testo della Bossi Fini. La lettera dell’amministrazione comunale di Soresina è leggibile cliccando qui.

Articolo 35 – Assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale.
1. Per le prestazioni sanitarie erogate ai cittadini stranieri non iscritti al servizio sanitario nazionale devono essere corrisposte, dai soggetti tenuti al pagamento di tali prestazioni, le tariffe determinate dalle regioni e province autonome ai sensi dell’articolo 8, commi 5 e 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni.
2. Restano salve le norme che disciplinano l’assistenza sanitaria ai cittadini stranieri in Italia in base a trattati e accordi internazionali bilaterali o multilaterali di reciprocità sottoscritti dall’Italia.
3. Ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno, sono assicurate, nei presìdi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva. Sono, in particolare garantiti:
a) la tutela sociale della gravidanza e della maternità, a parità di trattamento con le cittadine italiane, ai sensi della L. 29 luglio 1975, n. 405, e della L. 22 maggio 1978, n. 194, e del decreto 6 marzo 1995 del Ministro della sanità, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 13 aprile 1995, a parità di trattamento con i cittadini italiani;
b) la tutela della salute del minore in esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176;
c) le vaccinazioni secondo la normativa e nell’ambito di interventi di campagne di prevenzione collettiva autorizzati dalle regioni;
d) gli interventi di profilassi internazionale;
e) la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventualmente bonifica dei relativi focolai.
4. Le prestazioni di cui al comma 3 sono erogate senza oneri a carico dei richiedenti qualora privi di risorse economiche sufficienti, fatte salve le quote di partecipazione alla spesa a parità con i cittadini italiani.
5. L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano.
6. Fermo restando il finanziamento delle prestazioni ospedaliere urgenti o comunque essenziali a carico del Ministero dell’interno, agli oneri recati dalle rimanenti prestazioni contemplate nel comma 3, nei confronti degli stranieri privi di risorse economiche sufficienti, si provvede nell’ambito delle disponibilità del Fondo sanitario nazionale, con corrispondente riduzione dei programmi riferiti agli interventi di emergenza.

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