Vorrei aver capito male ed essere sfrontatamente smentito, ma nel comunicato inviato dall’assessore Fiorenzo Lodi non si vede traccia del sindaco del dopoguerra, continuamente rieletto fino ad arrivare a un mandato di 32 anni e mezzo. Piero Borelli venne eletto a 21 anni, da sindaco tra i più giovani d’Italia, se non il più giovane, a sindaco tra i più rieletti. Sì, è vero, era del Pci, ma uscì dal partito per creare l’Unione per Soresina (Ups), movimento fortemente anticipatore rispetto alla stessa Lega. Sindaco popolarissimo, fu protagonista della promozione di Soresina alla qualifica di città, avendo superato i 10mila abitanti. Fu il sindaco della Resistenza e dalla ricostruzione: Soresina diventava il quarto polo provinciale, per quantità e qualità di servizi. Impiegato in un ufficio chiave, riuscì a evitare una brutta fine a tanti che sarebbero stati vittime dei tedeschi. Cambia la storia, cambiano i linguaggi, anche del razzismo, ma i tedeschi sono i soliti nazionalisti menagramo. Avremo sempre bisogno di tanti Piero Borelli.
I soresinesi di domani parleranno maluccio italiano ma potrebbero rilanciare con l’iniziativa personale, privata, di gruppi e associazioni, la cittadina che ha una gran voglia di crescere ma viene continuamente azzoppata dalla Regione, dallo Stato, come tanti Comuni. Certo gli immigrati non saranno molto ferrati in storia locale. Prima o poi però potranno conoscere meglio quella che sarà la loro Soresina. Cambierà parecchio Soresina come tanti Comuni, come l’Italia.
Ma perché nel primo comunicato su Soresina città non si nomina Piero Borelli? Sarà tanto scontato ricordarlo che nemmeno lo si nomina. Preferisco pensare così. Fiorenzo Lodi d’altra parte conosce assai bene Soresina, non è assessore per caso e suppongo la mia preoccupazione sarà smentita dai fatti.
p.z.
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