18 marzo 2013 - Il tanto atteso sorpasso non è riuscito. Venerdì sera in un Bentegodi gremito da quasi ventimila spettatori – record stagionale di presenze – ai gialloblù non è riuscita la conquista dell’intera posta in palio nel big match contro il Livorno, secondo in classifica. A dire il vero la partita è iniziata subito in salita per gli scaligeri che dopo soli 10 minuti si sono trovati già in svantaggio. Imperdonabile in questo caso l’errore commesso da Moras che ha regalato al brasiliano Paulinho un vero e proprio “rigore in movimento”, occasione che il centravanti labronico non si è certo lasciato sfuggire. Nonostante il colpo subito a freddo gli uomini di Mandorlini non si sono disuniti e dopo qualche minuto di comprensibile smarrimento, hanno iniziato a macinare gioco raggiungendo il meritato pareggio con una rete di Martinho, che in una delle sue consuete “scorribande” ha trafitto l’estremo difensore livornese Fiorillo. Il giocatore brasiliano, schierato nel ruolo a lui più congeniale di esterno alto, ha “tagliato a fette” la difesa del Livorno che solo usando le maniere forti – in un paio di situazioni i difensori toscani sono stati colpevolmente “graziati” dal direttore di gara – è riuscita in qualche modo ad arginarne la straripante azione offensiva. Dopo essere andati al riposo sul risultato di uno ad uno, i tentativi operati dai gialloblù nel secondo tempo di raggiungere il meritato vantaggio sono però andati a vuoto ed i toscani sono quindi riusciti portare a casa un importante pareggio, che consente loro di mantenere invariato il vantaggio in classifica sulla squadra di Mandorlini. La prestazione del Verona è stata positiva – la squadra ha disputato un ottimo incontro – tuttavia è emersa ancora una volta l’incapacità dei gialloblù di capitalizzare l’enorme mole di gioco offensivo espressa. Le note negative arrivano in questo caso da Cacia e Gomez. Il bomber gialloblù – forse ancora sofferente per i postumi della pubalgia – sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori – ultimo gol contro lo Spezia oltre un mese e mezzo fa – mentre l’attaccante argentino sembra vittima di un’involuzione – non riesce più a saltare l’avversario nell’uno contro uno – dalla quale non sembra in grado di uscirne. La superiorità numerica creatasi poi nel secondo tempo dopo l’espulsione per somma di ammonizioni di Duncan – dubbi sulla volontarietà del fallo commesso ai danni di Cacia lanciato a rete – ha visto anche qui i gialloblù incapaci di sfruttare in maniera adeguata il vantaggio rappresentato dall’uomo in più. In questo caso mi permetto di giudicare forse un po’ tardive le sostituzioni operate da Mandorlini. Il tecnico gialloblù ha infatti inserito Ferrari a poco più di un quarto d’ora dalla fine – schierandolo al fianco di Cacia con Martinho trequartista – e l’argentino Rivas all’85° quando oramai diventava francamente molto difficile cambiare l’inerzia della partita. Forse – ma nel calcio la controprova ahimè non esiste – sarebbe servito un po’ più di coraggio nei cambi per cercare di girare a proprio favore l’esito dell’incontro.
Enrico Brigi