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Sorpresa, c'è futuro per le piccole librerie

Creato il 11 settembre 2012 da Paciampi
Sorpresa, c'è futuro per le piccole librerieSorpresa, pare che le previsioni siano state completamente sballate. Come per l'estinzione della foca monaca o dell'orso bruno. Pensare che tutti ci hanno scommesso a occhi chiusi, magari stracciandosi le vesti per i bei tempi andati e il destino cinico e baro.
E dunque, le piccole librerie, le librere indipendenti, non godranno certo di buona salute, questo è pacifico. Eppure il futuro, che fino a qualche tempo fa gli era negato con la forza di una sentenza capitale, pare ora lasciargli qualche chance in più rispetto, pensate, anche ai grandi megastore dell'editoria. Sarà proprio perché c'è crisi e con la crisi finiscono per contare cose di cui è più facile dimenticarsi in tempi di vacche grasse.
Leggete sull'ultimo Espresso quanto scrive Antonella Fiori in Piccoli librai crescono:
Il lettore forte preferisce pagare qualche euro in più, ma avere la garanzia della qualità del libro che compra.
Meglio la libreria di quartiere, insomma, dove il libraio è il libraio, che sa consigliare e anche sconsigliare (grandissima virtù), piuttosto che un commesso che si limita a indicare un reparto. Meglio un negozio di pochi metri quadrati, ma con una vetrina che è dettata dal gusto e dalla competenza più che una politica commerciale. E con titoli che non sono solo i best-seller degli ultimi due mesi, e il resto che importa, si rende e magari non si ordina nemmeno, soprattutto se è di un piccolo editore.
Pare che anche le librerie di catena, si stiano adeguando. In Inghilterra il colosso Waterstones (300 punti vendita, 4.500 dipendenti) per difendersi da Amazon non ha tagliato e mandato a casa, ma si è affidato a un grande come James Daunt, che a Londra ha tenuto testa ai grandi megastore con le sue splendide librerie di veri librai. Qualcosa del genere pare stia succedendo anche in Italia.
Andrà proprio così? Forse dipenderà anche da noi. Dalla nostra capacità di accorgersi della foca monaca e di non sparare all'orso bruno. 

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