Si consuma anche in queste parole il dramma della sinistra italiana travolta dagli apparati, dalle burocrazie interne, dal cinismo manovriero, dalla mancanza di rinnovamento e last but not least, da odiosi personaggi che col culo al caldo da sempre, pontificano dei sacrifici altrui: una fauna che si è affermata prepotente da quando si è esaurita ogni spinta ideale. E che ora senza più lo schermo di Berlusconi si presenta nuda a pontidicare dall’alto di presunte competenze e di reale inettitudine intellettuale.
Naturalmente tutti e due navigano su un terreno franoso, perché mentre Ichino si limita a fare l’aedo del pensiero unico e della necessità, cosa che gli accade quando qualcuno gira l’apposita chiavetta sulla schiena, Cipoletta non so quanto ingenuamente, vorrebbe che la Bce potesse comprare ad libitum i titoli di stato, glissando sul fatto che è proprio questo che non si può e non si vuole fare nell’Europa dei mercati e con una moneta priva di una banca centrale di ultima istanza. E in questo modo è impossibile socializzare perdite e al tempo stesso non si può agire sulla leva monetaria. Ma forse Cipoletta voleva lanciare un messaggio.
Comunque sia, adesso sappiamo dove sono quelli che il mercato… zac e si cambia canale. Ma accidenti, televisione è televisione, televendita è televendita, ma con un solo canale.