Qual è il fine del gioco del calcio? Semplice, fare gol.
Sarete sorpresi di sentire, anzi di leggere, che il regolamento del gioco più popolare del mondo non spiega chiaramente in quali circostanze esattamente la palla sia da considerarsi "in rete" e in quali, invece, sia da considerarsi "in gioco".
E invece le cose stanno proprio così.
Il tema del gol fantasma torna ciclicamente agli onori della cronaca. L'ultimo caso è di ieri, in Sampodoria-Palermo. Contestatissima è stata anche l'incornata decisiva di Astori in Udinese-Roma di qualche settimana fa. Proprio quest'ultimo episodio è stato oggetto di infinite polemiche virtuali grazie a questa foto, che pare avallare la regolarità del gol:
Un tifoso antiromanista, tuttavia, ha creato questo video (presto diventato virale), che ha il merito di smascherare l'effetto ottico che rende ingannevolmente risolutiva l'immagine di cui sopra:
Il video e la foto, insieme, dimostrano che:
- Il pallone supera ("interamente"?) la linea (le virgolette non sono casuali, vedremo dopo perché);
- Non vi è contatto tra il pallone e la linea;
- La proiezione del pallone, ovvero l'ipotetica ombra a terra dello stesso con sole a mezzogiorno, tocca - abbondantemente - la linea di porta.
A questo punto stabilire se l'incornata di Astori valga o meno un gol per la Roma dovrebbe essere, regolamento alla mano, molto facile. E invece non lo è.
Perché il regolamento dello sport più popolare del mondo è clamorosamente reticente sull'argomento, limitandosi a evidenziare che:
- "Il pallone non è in gioco, o è in rete, quando ha 'interamente' superato una linea laterale o una linea di porta [sia in terra sia in aria]" (regola 9);
- "Una rete è segnata quando il pallone ha 'interamente' superato la linea di porta tra i pali e sotto la traversa [sia in terra sia in aria]" (regola 10).
Un commento specifico merita la locuzione "sia in terra sia in aria". Essa indica che - a differenza di quanto non accada, per esempio, nel tennis e nel basket - il gioco si interrompe non appena la sfera esce dal terreno di gioco.
Non è necessario aspettare, dunque, che quest'ultima rimbalzi a terra (esempio tipico: in caso di corner calciato liftato, con traiettoria che dapprima, in volo, esce, e poi torna verso il campo, il gioco si interrompe e si riprende con rimessa dal fondo).
"Sia in terra sia in aria" indica anche che deve essere valutata la posizione di ogni punto del pallone, e non solo la porzione di forma circolare o ellittica a contatto con il terreno, per definire se il pallone è dentro o fuori?
A corredo della regola 10 il regolamento reca il disegno riportato qui sotto, e uno si illude che questo valga a risolvere la questione.
Ma basta un secondo per capire che l'immagine non è esplicativa: è soltanto, pleonasticamente, illustrativa.
Il caso "NON RETE" mostra una sfera abbrancata dal portiere quando il diametro della stessa non ha ancora superato la linea di porta. In altre parole, se il tiro fosse rasoterra e non, come quello rappresentato, a mezza altezza, il pallone sarebbe "interamente" sulla linea, sia come area di contatto sia - a maggior ragione - come area di proiezione.
Il caso "RETE" mostra una sfera abbrancata dal portiere quando anche il punto più vicino al campo della sfera è già, abbondantemente, oltre la linea. In altre parole, se il tiro fosse rasoterra e non a mezza altezza, il pallone sarebbe "interamentee" oltre la linea, sia come proiezione sia - a maggior ragione - come contatto.
Immagino che, durante i corsi di formazione e di aggiornamento, siano fornite agli arbitri le indicazioni pratiche necessarie a interpretare correttamente questa regola: fa fede il contatto o la proiezione?
Immagino anche che siano pubblicati documenti e circolari integrativi del regolamento - documenti e circolari che peraltro non sono stato in grado di reperire.
In ogni caso le tendenze nella pratica sono discordanti.
Durante l'ultimo mondiale brasiliano, la Goal Line Technology sembra basarsi esattamente sulla proiezione del pallone con ombra a mezzogiorno (interpretando di fatto "interamente" e "sia in terra sia in aria" come "proiezione del pallone").
Se ne può derurre che l'organismo internazionale degli arbitri avesse pubblicato indicazioni in tal senso prima della competizione? D'altra parte è proprio questa l'interpretazione corretta, secondo la vulgata orale.
Nelle partite "nostrane", invece, a partire dalle categorie più basse, l'interpretazione scelta è spesso quella opposta. In molti casi i guardalinee alzano la bandierina nei casi nei quali "si vede erba tra il pallone e la linea", interpretando quindi "interamente" come "contatto fisico, reale o virtuale, tra pallone e linea".
La cosa incredibile è che, altrove, il regolamento del gioco del calcio è minuzioso e dettagliato fino al bizantinismo. Ci si premura per esempio di suggerire che, a proposito dell'esultanza dopo un gol, un giocatore che indossi una maschera per festeggiare una rete vada ammonito (!).
A questo punto diventano secondari tutti i discorsi sull'opportunità, che peraltro condivido, di introdurre la tecnologia di porta. Servirebbe infatti solo per poter affermare: "Abbiamo gli strumenti tecnologici per sapere esattamente in che punto si è fermato il pallone; non abbiamo gli strumenti regolamentari per sapere se quel punto fa ancora parte del campo oppure no".
Se c'è qualche arbitro tra i nostri lettori, è invitato a illuminarci sul tema.
Andrea Donna
@AndreaDonna